In arrivo a San Donato un hotel della catena Hilton, che permetterà di recuperare un’area degradata

La Giunta concede i permessi di costruzione all’operatore, che realizzerà un hotel da 140 posti letto. Molti i vantaggi previsti per la collettività

Un albergo della prestigiosa catena internazionale Hilton si appresta a “sbarcare” a San Donato. Nei giorni scorsi, infatti, l’Amministrazione sandonatese ha definitivamente sbloccato l’iter per la realizzazione di un nuovo hotel sul territorio comunale, il quinto dopo Crowne Plaza, Regent, Santa Barbara e Delta. L’operazione immobiliare consentirà al contempo di riqualificare con opere accessorie e di rimboschimento un’area degradata (e più volte interessata da insediamenti abusivi) al confine con Milano, nonché di offrire opportunità di lavoro e servizi aggiuntivi alla città, fra cui la copertura del servizio Chiama-bus per un triennio. Il tutto oltre agli introiti per circa 1mln di euro legati agli oneri di urbanizzazione. L’operazione, avviata circa un anno e mezzo fa, prevede la costruzione di un edificio alberghiero, in variante all’attuale Pgt, negli spazi retrostanti il distributore di benzina collocato a fianco del raccordo con la Tangenziale, un’area oggi degradata e abbandonata a se stessa.
 Il progetto prevedrà la realizzazione di un hotel di 7 piani per circa 22mila metri cubi di volumi appartenente catena Hilton, categoria 3 Stelle Lusso, finalizzato principalmente all’utenza business che ruota sul Quartiere Affari. «Con quest’operazione – ha commentato il sindaco sandonatese, Andrea Checchi - sarà possibile riqualificare, mettere in sicurezza e rendere fruibile uno spazio oggi degradato e inutilizzato, se non da sporadici insediamenti abusivi. Ma anche potenziare la nostra capacità ricettiva, offrire nuovi posti di lavoro e incamerare risorse: sia direttamente, con gli oneri, sia con il pagamento per un triennio (pari a 450mila euro) del Chiama-bus. Questo sarà un servizio importante per andare incontro alle esigenze dei residenti di Poasco, cascina Bagnolo e altre aree oggi poco servite».
Redazione Web