''La guerra dei carciofi'': lotta all'abusivismo al mercato di San Donato milanese

La Polizia Locale impegnata nella lotta impari contro il commercio abusivo e la salvaguardia della sicurezza dei cittadini

Un venditore nascosto dietro alle auto per scampare ai vigili

Hanno dai 16 ai 40 anni, sono del Bangladesh, qualcuno è immigrato regolarmente la maggioranza sono clandestini: sono l'esercito di venditori abusivi che ogni venerdì si riversano al mercato di San Donato Milanese in via Gramsci. Educati, gentili in questa stagione vendono carciofi, li puliscono direttamente sul posto, pronti per essere cucinati. 108 bancarelle di venditori ambulanti che si snodano in una delle arterie principali della città che convivono con i venditori abusivi: «Qui a San Donato Milanese - dichiara Giuseppe ambulante - la situazione non è delle peggiori, la Polizia Locale è sempre presente e limita al minimo la presenza degli abusivi, questi ragazzi che vendono i carciofi, tirano a campare». Mohamed, egiziano da 20 anni in Italia ambulante di indumenti invece se la prende con i suoi colleghi che non fanno gli scontrini e non pagano le tasse: «Io pago le tasse mi sento italiano ed integrato ma non riesco a fare gli stessi prezzi di altri ambulanti che evadono continuamente e in più quando sono soggetto a controlli mi sento discriminato perché egiziano». Gli agenti della Polizia Locale impegnati ogni venerdì a prevenire e reprimere l'abusivismo non si risparmiano; su e giù per il mercato, rincorrono i fautori dell'illecito commercio, quando riescono a sorprenderli  sequestrano i prodotti e cominano una sanzione segnalando i clandestini alla questura. Ma è impossibile fermarli tutti sono troppi e gli interventi devono tener conto della sicurezza degli avventori: «Le lascio immaginare - dichiara un Agente di Polizia Locale - cosa potrebbe accadere se un abusivo scappasse a gambe levate nella strada affollata anche da anziani, noi dobbiamo intervenire salvaguardando prima di tutto l'incolumità dei cittadini». I venditori improvvisati come vedono arrivare gli agenti, prendono la cassetta con i carciofi e si nascondono dietro le auto o negli anfratti urbani; scampato il pericolo tornano in fretta come se ne erano andati. Una lotta impari per i pochi agenti che ha a disposizione il Comando. Parliamo con qualcuno degli abusivi e quello che ne viene fuori è una storia di disperazione, vendono 10 carciofi puliti a un euro 1,50, guadagnano 25-30 euro al giorno quando va bene. I prodotti li comprano all'ortomercato la mattina presto, a venderglieli sono dei grossisti italiani senza scrupoli, senza documenti fiscali. Merce il più delle volte prossima alla scadenza di cui la provenienza è sconosciuta. La prima fornitura è venduta loro a credito in modo da arruolare sempre nuovi disperati. Ma, gli acquirenti lo sanno di incrementare un commercio illegale che alimenta una serie di problematiche legate alla legalità e alla salute? «So benissimo che sono abusivi- dichiara Roberto avventore del mercato- ma io prendo 700 euro di pensione, e dovrei farmi degli scrupoli quando i nostri politici vivono nell'illegalità?». «Sinceramente cambia poco - dice Bianca casalinga di mezza età mentre compra i carciofi - secondo lei quando li compriamo nei supermercati  abbiamo la certezza della provenienza?». Anche noi di 7giorni abbiamo comprato 10 carciofi, verso mezzogiorno li abbiamo pagati 1 euro  qualcuno era da buttare, 5 si sono salvati, abbiamo fatto un risottino, con buona pace dei problemi di provenienza e di legalità. 
Giulio Carnevale