San Donato, il fronte ”No Stadio” in piazza, cittadini, associazioni e forze politiche, contestano il sindaco Squeri |Guarda i video|
Corteo per le vie della città e 180 firme già raccolte a sostegno della petizione che ribadisce all’amministrazione comunale le motivazioni per non volere uno stadio del genere in città
La manifestazione del 17 giugno 2023
Foto Giulio Carnevale
Sabato mattina, circa 200 persone si sono riunite sul
piazzale del Municipio di San Donato Milanese per ascoltare gli organizzatori
della manifestazione “No stadio” che spiegavano le ragioni dell'opposizione a
un progetto che prevede la consegna dell'area San Francesco all'AC Milan per la
realizzazione di un’arena da 70mila posti. Gli oppositori al progetto ritengono
che questo progetto non sia una vera esigenza delle società sportive, ma solo
un'operazione finanziaria che avrebbe come obiettivo l'interesse economico. Il
progetto di consegnare l'area San Francesco all'AC Milan ha suscitato molte
preoccupazioni tra gli abitanti della città, che temono la scomparsa di una
zona verde importante e lo sviluppo di un quartiere ad alta densità di
traffico, inquinamento e rumore. Inoltre, il progetto preoccupa per la
sostenibilità economica a lungo termine del nuovo stadio.
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Giorgio Bianchini del WWF Sud Milano nel suo intervento, che
potete vedere nel video servizio in calce, ha ribadito la speranza che ci sia
una presa di coscienza collettiva e che le forze politiche che partecipano
a questa manifestazione non siano presenti, solo per opportunità politica: «La prima variante urbanistica
relativa a quest’are a risale a ben trent'anni fa – spiega nel suo intervento
Bianchini -, quando ci fu lo sdoppiamento dell'autostrada. In quell’area poi
realizzarono le Torri Lombarde. Già allora noi depositammo delle osservazioni.
Eravamo gli unici che eravamo contro ipotizzando poi le conseguenze. Poi c'è
stata l'ipotesi di logistica dei cinesi e depositammo nuove osservazioni. Poi
c'è stata la l'ipotesi dello stadio dell'Inter e già lì, 10 anni fa. Infine Sport Life City sull’area San Francesco e anche li abbiamo fatto
delle osservazioni. Osservazioni che, aiutate da esperti, mettevano il punto
sulle falle che aveva già questo progetto. In realtà poi non sono state neanche
considerate nelle contro osservazioni. Le risposte alle nostre osservazioni
sono state il tono di sufficienza, quasi di derisione. Quarant'anni di queste
cose. Qualche volta ci viene anche il
dubbio, che magari hanno ragione quelli che dicono che lo stadio comunque porta
lustro alla città. Poi immediatamente la scienza e la natura ci dicono il
contrario. Basta, non possiamo più andare avanti così. Noi ambientalisti,
purtroppo, come Cassandra lo diciamo da parecchi anni, ma è sotto gli occhi di
tutti, non è possibile, le risorse non sono infinite. Suoli agricoli che sono
stati coltivati fino a un paio di anni fa e chissà perché poi dopo non sono
stati più utilizzati, da quando è partito questo penultimo progetto. In quell’area c'è anche una piccola zona umida a lato della zona
boscata. Che guarda caso può rientrare ai sensi di un decreto legge che è
passato nel 2018 il decreto legge 34 del 2018. Noi – conclude l’esponente del
WWF - abbiamo fatto le osservazioni ai carabinieri forestali, al comune a fine
2021, vediamo un po’ come va a finire anche lì».
L'intervento di Giorgio Bianchini WWF Sud Milano
Gli oratori, esponenti di associazioni e liste politiche,
e anche alcuni protagonisti delle battaglie milanesi contro l'ipotesi di un
nuovo stadio accanto a San Siro, hanno confermato la loro contrarietà al
progetto e hanno ricevuto l'applauso del pubblico presente. Dopo gli
interventi, è iniziato un corteo che si è snodato lungo le strade cittadine
fino al piazzale della stazione, che rappresenta il limite estremo dell'area
San Francesco. Il corteo che ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione
pubblica sul problema sollevato, si è poi concluso in piazza Bobbio.
Casa comune
«Io
parto da due parole di Papa Francesco – dichiara nel suo intervento Luca
Colapaoli fondatore di GreenSando -.“La casa comune”è l'espressione che il
pontefice usa per riferirsi all'ambiente. In quelle due parole secondo me c'è
proprio dentro tutto. Nel senso che abbiamo una “casa” sola, un solo ambiente
in cui vivere un solo pianeta, più lo maltrattiamo, meno e peggio viviamo. Il professor Mercalli
dice: scienza natura non si mangia, non si beve, non si respira. Poi c'è
l'economia che ci rende la vita più facile, più gradevole, ma che non può
superare i limiti ambientali perché se li supera arrivano una serie di
conseguenze che ci spezzano la schiena. I limiti ambientali purtroppo li
abbiamo già superati da tempo. Siamo in realtà già dentro il problema
ambientale, quello che possiamo fare oggi è limitare i danni. Se però, da oggi
facciamo le scelte giuste. Certo, dobbiamo smettere, sottolineo smettere, non
ridurre, smettere di consumare suolo. La seconda parola “comune”, ad indicare che tutto è interconnesso. Il professor
Pileri una settimana fa qui in sala consiliare di ritorno dall'Emilia
Romagna alluvionata, diceva: "guardate che siamo tutti nella stessa barca", cioè i danni
ambientali che fanno in Cina hanno un impatto in America e in Italia e anche a
San Donato milanese e viceversa. Quindi chi magari dice "ma a me cosa me ne
frega se fanno lo stadio nell'area di San Francesco? Io abito a Bolgiano. I tifosi,
non passano mica di qui". Certo ha ragione, probabilmente non passeranno a pisciargli nel
portone di casa, ma stai tranquillo che qualche danno a Bolgiano ci sarà,
perché il danno ambientale è globale.Tutti dovremmo essere interessati a
vivere in un ambiente sano, mangiare cibo genuino, respirare aria pulita, bere
acqua pura ed avere un clima vivibile. Tutti dovremmo essere in un certo
senso ambientalisti, un amministratore, un sindaco, un politico, dovrebbero
esserlo ancora di più. Dovrebbero esserlo anche per quei cittadini che non lo
fossero. Il sindaco, infatti, ha la responsabilità di traghettare la città e il
territorio nel futuro. Quindi cosa si può fare quando un amministratore non è
ambientalista o magari è ancora peggio? È favorevole ad interventi che
comportano enormi danni al territorio, alla “casa comune” a fronte di ritorni
puramente economico finanziari che poi sostanzialmente è quello che fanno
tutti, altrimenti non vedremo sparire più di due metri quadri di suolo al
secondo in Italia. Tutti i giorni in Italia, una un'area come il Pratone viene
cementata, festivi inclusi. Quello che possiamo fare come cittadini - conclude l'attivista per l'ambiente - è quello
che stiamo facendo, partecipiamo e facciamo sentire la nostra voce».
L'intervento di Luca Colapaoli fondatore associazione GreenSando
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Alla manifestazione aderivano: Associazione culturale per l'autogestione, Associazione
Greensando,Associazione per il Parco
Sud Milano, Associazione Ripartiamo, Associazione VAS - Verdi Ambiente e
Società, Comitato Giù le Mani dalla Campagnetta, Comitato Villa Angelino, Legambiente
Lombardia,Italia Nostra sud est Milano,
Mondo Gatto San Donato,N>O>I
Network Organizzazione Innovazione,Osservatorio
Permanente Contro il Consumo di Suolo e per la Tutela del Paesaggio del Sud Est
Milano,Slowfood - Milano Area
Metropolitana, WWF OA Martesana Sud Milano, WWF Lombardia,Insieme per San Donato,PD - San Donato Milanese,PD - Zona Sud Est Milano, Sinistra Ecologica
Solidale PartecipataVerdi - Europa
verde.
Grillo (PD): «Pensare globale e agire locale»
L’intervento
di Alessandro Grillo, segretario del
Partito Democratico locale, comincia con il ribadire che la posizione
dei democratici non è “opportunismo politico” e lancia una frecciatina al
centrodestra cittadino che non si è ancora pronunciato ufficialmente: «Sapete
che faccio una parte tra le più difficili in questa manifestazione. Riprendo le
parole di chi mi ha preceduto, dicendo che non siamo qui per opportunismo
politico, siamo qui perché lo stadio non si deve fare punto.Poi c'è chi attende:"aspettiamo di vedere un
progetto per esprimere se siamo a favore o contro". Io so come è fatto uno stadio,
penso che lo sappiamo tutti. Uno stadio fatto come uno stadio è a forma di
stadio. Impegna tante persone quanto entrano in uno stadio, non di più, non di
meno. Io non ho bisogno di aspettare un progetto per sapere che uno stadio in
quell'area non si deve fare. Di notte,
mi sogno il campanile di Chiaravalle con dietro San Siro o qualunque altro
stadio ci possa essere, è ridicolo, non è il modo in cui voglio vedere
Chiaravalle quando l’attraverso in bicicletta. Oggi il Milan perché viene a
San Donato? Ho sentito dire spesso e ci riempiono di soldi, ci riempiono di
oneri di urbanizzazione, va bene, mettiamo che ci riempiono di oneri di
urbanizzazione, abbiamo un tesoretto da spendere e quando lo finiamo cosa
succede? Tutti i disagi restano tutti. Ma che idea di sviluppo è? Questo non è
sviluppo sostenibile. Prendo le parole di alcune forze che si sono presentate
alle scorse elezioni e che oggi governano: pensare globale e agire locale. Mi
piace tantissimo, facciamolo tutti quanti, grazie».
L'intervento di Alessadro Grillo segretario del Partito Democratico Cittadino
Falbo: «penso che si voglia semplicemente trovare una offerente a cui vendere la città»
«Perché "Insieme per San Donato", insieme a tutte le altre forze politiche, tutte le
associazioni e spero a tutti i cittadini, non vogliono uno stadio - spiega ai presenti Gina Falbo della lista civica Insieme per San Donato -. Io parlerò di
politica perché non bisogna vergognarsi di parlare di politica perché la
politica è un'arte nobile. A questo punto penso che si voglia semplicemente trovare una offerente
a cui vendere la città. Nella lettera del sindaco ai cittadini, sono state
dette delle cose molto inesatte e molto scorrette. È stato detto che c'è una
delibera del 2021. È stato detto che c'è una Convenzione firmata. In realtà non
è firmata assolutamente, ma è una bozza e non c'è scritto che ci saranno le stesse
volumetrie. Signor Sindaco: le cose se le vuoi dire,
le devi dire in modo corretto. Perché in quella che libera, si parla di un'arena
di 18.000 posti, cosa verso la quale noi eravamo contrari. Ma caro Sindaco non c'è nessuna Convenzione firmata. Le stesse volumetrie non ci possono
essere per un'area di 18.000 posti e per uno stadio di 70.000 persone chiaro? E
in questo in questo voglio dire, la presenza di Paolo Scaroni, che era ex
amministratore delegato di Eni e oggi amministratore delegato del Milan, la
dice grossa. Quella delibera è carta straccia, approva
una arena di 18.000 posti e se ci vuoi fare uno stadio, devi
rifare la delibera, devi rifare una bozza di convenzione. Nessuno di noi è stato
coinvolto. Non è stato coinvolto il consiglio comunale. Non è stato
indetto alcun consiglio comunale, non è stato indetto nemmeno una misera commissione
consiliare. Si parla di partecipazione, ci si dovrebbe sciacquare la bocca. Nessuna
assemblea pubblica niente di niente. Il 20 sera in consiglio comunale dopo
che abbiamo dovuto scrivere al prefetto, ci sarà in discussione la nostra mozione che dice no allo stadio».
L'intervento politico di Gina Falbo
Raccolta firme
Foto Giulio Carnevale
Petizione, già raccolte 180 delle 300 firme necessarie
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Durante la manifestazione sono state raccolte più di 180
firme di residenti a San Donato Milanese che hanno sottoscritto la petizione rivolta all’amministrazione comunale. L’istanza
chiede a Sindaco e Giunta di pronunciarsi ufficialmente dicendo no alla realizzazione
dello stadio nel “Quartiere San Francesco” . Al banchetto tenutosi davanti al
Municipio, Marco Menichetti e Nadira Haraigue.
Nadira Haraigue e Marco Menichetti
Foto Giulio Carnevale