Chi ha scoperto il segreto del Bosco Bianco?
Una distesa di ghiaccio, alberi innevati, profumi stuzzicanti e un’atmosfera da sogno: questi sono solo alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il Bosco Bianco, comparso magicamente a San Giuliano nel periodo natalizio.
Una distesa di ghiaccio, alberi innevati, profumi stuzzicanti e un’atmosfera da sogno: questi sono solo alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il Bosco Bianco, comparso magicamente a San Giuliano nel periodo pre natalizio. “Il Segreto del Bosco Bianco” è un fiabesco allestimento che è stato preparato all’interno dello Spazio Cultura di piazza della Vittoria e, precisamente, all’interno della sala Previato, tradizionale teatro di incontri culturali e conferenze. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, il locale è stato letteralmente trasformato in un ambiente fatato, un vero e proprio universo parallelo nel cuore della città. All’interno della sala, alcuni personaggi fiabeschi accompagnavano gli ospiti lungo un percorso sensoriale, pensato per stimolare olfatto, vista e udito, invitando tutti a dimenticarsi per un momento degli affanni della vita quotidiana, per abbandonarsi alla leggerezza del sogno. Alla fine del percorso, una sola persona riceveva in dono il segreto del bosco, dovendo poi decidere a chi rivelarlo. Questa affascinante esperienza ha preso corpo dal 7 al 18 dicembre, con visite settimanali riservate alle scuole dell’Infanzia e primarie sangiulianesi, mentre nei week end l’accesso era consentito anche alle famiglie e a chiunque volesse provare a varcare la soglia del Bosco Bianco. «Il riscontro di pubblico è stato importante – ha commentato Maria Morena Lucà, assessore sangiulianese alla Cultura e promotrice dell’iniziativa –. Hanno aderito praticamente tutte le scuole sangiulianesi e, addirittura, per prenotare una visita ci hanno contattato anche istituti al di fuori della Lombardia». A ideare e preparare l’allestimento è stata la compagnia teatrale milanese “Teatro Pane e Mate”, specializzata in spettacoli educativi che vengono messi in scena in piazze, biblioteche, scuole e nel corso di festival dedicati. La compagnia pone al centro del proprio lavoro la dimensione dell’esplorazione e il reimpiego di materiali di recupero: questi ultimi tornano pian piano a vivere per merito delle capacità inventive degli animatori, consentendo così la creazione di un’atmosfera incantata di cui il Bosco Bianco è stata una indubbia espressione.
Alessandro Garlaschi