Maxi operazione antimafia a Milano: un arresto effettuato a San Giuliano, controlli a San Donato
L’inchiesta ha portato al fermo di 59 persone. In campo, oltre alla Dda milanese, anche i carabinieri di San Donato
17 dicembre 2014
Associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di armi, corruzione di pubblico ufficiale, estorsione, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Questi sono alcuni dei capi d’imputazione contestati alle 59 persone arrestate nella giornata di martedì 16 dicembre dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, nell’ambito di un’inchiesta relativa alle infiltrazioni malavitose a Milano e Hinterland. Nelle operazioni, che hanno permesso di sgominare i traffici malavitosi legati alla cosca 'ndranghetista Libri - De Stefano - Tegano originaria di Reggio Calabria, c’è anche un po’ di Sudmilano. Uno dei 59 arresti, infatti, è stato effettuato a San Giuliano, mentre una decina di carabinieri della compagnia di San Donato ha affiancato gli uomini della Dda, soprattutto nel dare esecuzione ad alcuni controlli proprio in territorio sandonatese. L’indagine, partita un anno e mezzo fa sotto la regia della procura di Milano, ha permesso di portare alla luce le moderne modalità di infiltrazione nel settore economico-imprenditoriale della Lombardia. Secondo gli investigatori, gli 'ndranghetisti fornivano a imprenditori locali una protezione totale, utilizzando in diversi episodi le modalità dell'estorsione/protezione, e condizionavano l'aggiudicazione di bandi e appalti per mezzo della corruzione di dipendenti pubblici e di esponenti infedeli delle forze dell’ordine. Tra gli obiettivi più ambiziosi del gruppo figura persino il tentativo di aggiudicazione del servizio catering per il club calcistico del Milan. «Uno spaccato di vita criminale a Milano che non si registrava da 20 anni». Così si è espresso il generale Maurizio Stefanizzi, comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Milano.
Redazione Web
17 dicembre 2014