Mirando a sicurezza e ordine pubblico, la Lega Nord gioca il tutto per tutto su Dornetti

«Fare Politica – ha affermato Dornetti – significa mettersi al servizio dei cittadini. La realizzazione di un qualsiasi programma amministrativo avrà il suo giusto valore se sarà accompagnata dal potenziamento dei sistemi di ascolto e comunicazione e da procedure di trasparenza e di costante informazione dei cittadini». In caso di vittoria, le principali direttive della Lega riguarderebbero la sicurezza e l’ordine pubblico con, ad esempio, il potenziamento della Polizia locale e il contrasto della prostituzione; la lotta all’immigrazione clandestina; il miglioramento urbanistico e di viabilità; la tutela della famiglia e delle disabilità; l’ottimizzazione del verde cittadino, con riqualificazione dei siti colpiti da degrado; il sostegno e la valorizzazione sia dei giovani che della terza età. Riguardo alla questione Genia, Dornetti ne valuta il modello come fallimentare e ritiene che «il suo realizzarsi è stato viziato da molti errori strategici, economici e di legge. La mancanza di meritocrazia e di controllo nella struttura ha portato a inefficienze tali da cagionare perdite in tutti gli asset. Si fa molto prima a predisporre un cammino per ricollocare i dipendenti di Genia nelle aziende, che per legge subentreranno nelle gestione di gas, acqua, energia, ambiente, oppure nei nuovi attori commerciali che si svilupperanno intorno a Ikea, tramite contratti di cooptazione, piuttosto che lasciare attiva una azienda che distrugge la città, e tutti i cittadini ne pagano le conseguenze». Per quanto invece concerne i rapporti con il PDL, Giangiacomo Cadoni, segretario locale del Carroccio, informa: «Nel 2009 avevamo raggiunto un accordo nelle ultimissime ore. Il PDL accettò il nostro candidato solo perché internamente la sua situazione non permetteva di esprimere una valida figura al cambiamento. È altresì vero che il PDL non partecipò attivamente alla campagna elettorale, facendo di tutto perché Dornetti non venisse eletto e una parte (ex AN) ci attaccò vergognosamente incolpandoci della sconfitta, mentre oggi sappiamo che quella parte strinse accordi sottobanco con la Sinistra e il PD. La situazione odierna è quasi speculare a quella passata».

Alessandro Garlaschi