Precipita dalla finestra di casa a San Giuliano: bimbo di 14 mesi lotta per la vita a Niguarda. All’origine dell’accaduto una tragica fatalità
Un bambino di appena 1 anno e 2 mesi lotta tra la vita e la morte presso il reparto di neuro rianimazione dell’ospedale Niguarda di Milano, dopo essere precipitato dalla finestra di casa, a San Giuliano.
Tutto è accaduto poco dopo il mezzogiorno di ieri, giovedì 22 maggio, quando il piccolo si trovava a casa con la mamma, una 20enne albanese in stato di gravidanza, in un appartamento al 3° piano di via Labriola. All’improvviso, un tonfo sordo ha sorpreso i residenti, che si sono presto trovati di fronte un’immagine a dir poco raccapricciante, cioè il corpicino di un bambino riverso a terra in un lago di sangue. Subito dopo sono state udite anche le urla disperate di una donna, che ha raggiunto il piccolo corpo e lo ha stretto a sé. Immediato è scattato l’allarme al 118, che ha inviato sul posto ambulanza ed elisoccorso, successivamente raggiunti dai carabinieri di San Giuliano, dai colleghi di San Donato e dalla polizia locale sangiulianese. Il piccolo, trovato miracolosamente ancora in vita dai soccorritori, è stato portato d’urgenza a Niguarda, dove si trova tutt’ora ricoverato in prognosi riservata. In base alla ricostruzione dei fatti operata dai carabinieri, alla base dell’accaduto va individuata una tragica fatalità. Mentre la madre si è recata per qualche secondo a recuperare il bucato, il bimbo, che era sdraiato sul suo lettino, si è alzato in piedi, arrampicandosi sulla finestra sovrastante. A quel punto, nel volgere di una manciata di secondi, il piccolo si è sporto dalla finestra, perdendo l’equilibrio e precipitando in cortile da un’altezza di circa 12 metri. Quando il personale del 118 è giunto in loco ed ha provveduto a soccorrere il bambino, anche la madre è stata ricoverata a Niguarda, a causa di in forte stato di shock. Successivamente le forze dell’ordine hanno avvertito anche il marito della donna, che negli attimi della tragedia si trovava al lavoro. I due genitori stanno tutt’ora vegliando sul loro figlio di poco più di un anno, il cui quadro clinico rimane ancora estremamente delicato e incerto.
Alessandro Garlaschi