San Giuliano: il “giallo di Capodanno” verso la soluzione

Il 31 dicembre del 2017 il cadavere di V.C.C. fu ritrovato a Viboldone, nell’abitacolo di un furgone. Tanti i dubbi, ma gli inquirenti sembrano propendere per l’ipotesi del suicidio

I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo, a Viboldone

I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo, a Viboldone

Potrebbero essere presto chiuse le indagini inerenti la tragica sorte di V.C.C., imprenditore di 73 anni rinvenuto senza vita nella mattinata di domenica 31 dicembre 2017 a Viboldone, frazione di San Giuliano. Dopo un anno di indagini a tutto tondo, colme di dubbi e interrogativi da dissipare, gli investigatori sarebbero infatti in procinto di chiudere il caso, classificandolo come suicidio. Particolarmente macabre erano state le circostanze del ritrovamento del corpo. L’uomo, infatti, giaceva senza vita riverso sul volante di un furgone Mercedes Vito parcheggiato in via Folli, con un profondo taglio alla gola e una lunga scia di sangue che, dal sedile, proseguiva fino all’esterno del mezzo, per poi giungere ad un fossato a bordo strada. Il 73enne, che aveva tre figli e due matrimoni falliti alle spalle, fino a pochi anni fa figurava tra i titolari di un panificio industriale con sede a Civesio, a pochi chilometri dal rinvenimento del suo cadavere. Tuttavia, in base a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di San Donato, V.C.C. da tempo non aveva più affari né tantomeno contatti a San Giuliano. Ora, grazie al lavoro incessante delle forze dell’ordine ed ai risultati dell’autopsia sul corpo dell’imprenditore, il caso potrebbe essere alla svolta definitiva, con l’ipotesi del gesto autolesionistico sempre più accreditata.
Redazione Web

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