Ucciso con tre colpi di pistola un muratore 38enne di San Giuliano Milanese. I Carabinieri hanno già fermato il presunto colpevole

Gli abitanti di via dei Mille, presso la frazione sangiulianese di Zivido, pensavano si trattasse solo dello scoppio di alcuni petardi, ma hanno dovuto presto ricredersi. Sull’asfalto, infatti, giaceva il corpo di Saverio Luca Verracina, operaio edile incensurato di 38 anni, freddato da tre colpi esplosi da una pistola di piccolo calibro che lo hanno raggiunto al volto, alla schiena e ad una gamba.

L’omicidio è avvenuto attorno alle ore 20 di martedì 10 gennaio, mentre l’uomo stava rincasando dal lavoro e si apprestava a raggiungere la moglie e i due figli, che abitavano con lui in uno stabile di Zivido in via dei Mille, una traversa di via Brigate Partigiane, all’altezza della zona industriale del Comune sangiulianese.

Sul posto sono immediatamente giunti i Carabinieri della Tenenza di San Giuliano Milanese, che sorge poco distante dal luogo dell’omicidio, assieme al personale sanitario del 118, che non ha potuto fare altro se non constatare il decesso dell’uomo. I soccorritori hanno tuttavia dovuto prestare assistenza alla moglie della vittima che, appresa la notizia, ha accusato un malore.

«Confidiamo nelle indagini condotte dai Carabinieri – ha commentato il sindaco, Alessandro Lorenzano, dopo essere stato informato della tragedia -. Su quanto è accaduto sarà il puntuale lavoro delle Forze dell'ordine a determinare la ricostruzione dei fatti. Il desiderio comune è che venga presto individuato e consegnato alla Giustizia chi ha commesso questo efferato delitto».

Tale auspicio è stato di fatto tramutato in realtà poche ore dopo l’assassinio, quando i Militari dell’arma di San Giuliano e San Donato hanno arrestato il presunto colpevole: si tratta di un giovane operaio 25enne residente a Caselle Lurani (LO) ma originario della Sicilia, che avrebbe già fatto parziali ammissioni di responsabilità. Stando alla prima ricostruzione dei fatti, il fermato avrebbe avuto un violento litigio con la vittima nella serata dell’8 gennaio, forse per questioni legate allo spaccio di stupefacenti. Dalla lite, il 25enne era uscito pesantemente ferito, a tal punto da ricevere 20 giorni di prognosi dall’ospedale di Vizzolo Predabissi, motivo per cui si presume che l’omicidio sia stato commesso per vendetta. L’interrogatorio del fermato è stato condotto in prima persona da Armando Spataro, Procuratore di Lodi, ma la dinamica e le motivazioni effettive del gesto devono ancora essere completamente chiarite.

Alessandro Garlaschi