Morì a Segrate dopo un volo dal sesto piano: presi i pusher che gli avevano venduto la droga

Lo scorso agosto il 25enne aveva perso l’equilibrio poco dopo aver assunto cocaina di pessima qualità cedutagli da alcuni soggetti che spacciavano tra Segrate, Peschiera Borromeo, Pioltello

Venerdì 4 giugno i carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di quattro pregiudicati accusati di spaccio di stupefacenti. Le indagini, culminate con i fermi, hanno tratto origine dal decesso di un 25enne di Segrate, che il 5 agosto 2020, dopo avere trascorso la mattina nell’appartamento di un suo amico, è precipitato dal sesto piano dello stabile di via Monzese, morendo sul colpo. Dagli accertamenti tecnici e medici era emerso che il giovane, mentre era in procinto di scavalcare il balcone dell’appartamento per entrare nel pianerottolo del ballatoio ammezzato, aveva perso l’equilibrio dopo aver assunto cocaina di pessima qualità che aveva comprato da un pusher della sua zona. Dalle investigazioni dei militari, coordinati dal pm di Milano Pietro Basilone, è emerso che a vendergli la dose alle 5 del mattino di quel tragico giorno era stato un 40enne italiano che, insieme con gli altri destinatari del provvedimento di fermo, spacciavano cocaina tra Segrate, Peschiera Borromeo, Pioltello e Cernusco sul Naviglio. Un gruppo che, secondo l’accusa, agiva “seguendo una precisa organizzazione” diretta da un 28enne pluripregiudicato marocchino che si è reso irreperibile ed è ora ricercato. Gli altri indagati sono un pusher italiano di 38 anni e un 41enne italiano che avrebbe fatto da “vedetta” e rifornito di cibo e bevande gli spacciatori. A San Vittore sono finiti il 40enne e il 38enne italiano, mentre il 41enne è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

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