Segrate dà l'addio al Quartiere Santa Monica. Sulle sue ceneri sorgerà "Milano 4 You"

Addio ufficiale all'operazione Santa Monica: sulle sue ceneri sorgerà “Milano 4 You”. Il nuovo progetto porta la firma della tedesca Phoenix Gmbhta che promette un quartiere a impatto zero. Tante le novità introdotte dall'operatore tedesco, ma i residenti restano scettici rispetto alle nuove promesse

Ex Quartiere Santa Monica a Segrate: in lontananza i tre lotti abbandonati in mezzo ai campi

Ex Quartiere Santa Monica a Segrate: in lontananza i tre lotti abbandonati in mezzo ai campi

Addio ufficiale all'operazione Santa Monica – meglio conosciuta come “Boffalora” -, sulle sue ceneri sorgerà “Milano 4 You”. All'orizzonte un futuro targato “Germany”: il nuovo progetto urbanistico di rilancio dell'area di Cascina Boffalora, presentato alla Commissione Territorio del Comune di Segrate poco prima delle festività natalizie, porta infatti la firma della tedesca Phoenix Gmbh, società che intende rilevare l'intero pacchetto azionario dal fondo immobiliare proprietario dei terreni, la Vegagest, che avrebbe dovuto realizzare il “Quartiere Santa Monica” sull'area compresa tra la via Cassanese e la Padana Superiore al confine con i comuni di Vimodrone e Pioltello. Un progetto partito nel lontano 2005 e naufragato dopo la realizzazione dei primi edifici (sui 24 previsti sono stati costruiti solo tre lotti, due in edilizia convenzionata e uno in privata) a causa del fallimento finanziario dell'operatore e che oggi, a distanza di dieci anni, offre il panorama desolante di pochi edifici abbandonati in mezzo ai campi, senza servizi e collegamenti col resto di Segrate. Una ferita aperta per la città di Segrate che, grazie a questo nuovo progetto «innovativo e molto valido nei contenuti» - così lo ha definito l'assessore all'urbanistica, Ezio Lazzari - potrebbe nel futuro ricucirsi e risolvere le problematiche che affliggono le famiglie segratesi residenti nel quartiere - un centinaio - che dopo aver investito tutti i risparmi in questo sogno, trasformatosi presto in un incubo, da anni letteralmente “annegano” tra infiltrazioni (i box, i locali dei contatori costruiti al piano interrato -2 sono allagati a causa dell'innalzamento della falda) e bollette energetiche da capogiro (le pompe idrovore sono quasi sempre in funzione). Tante le novità introdotte dall'operatore tedesco, tutte improntate alla sostenibilità ambientale – come è stato spiegato dal progettista, l'architetto Marco Sagnelli - e volte a realizzare un quartiere a “impatto zero” grazie a sistemi innovativi di produzione d'energia (pannelli fotovoltaici, gassificatori alimentati a biomasse di scarto per il teleriscaldamento con recupero dell'anidride carbonica attraverso serre “aeroponiche” per la coltivazione di frutta e verdura). Residenze universitarie, torri di 22 piani, un centro per anziani, uffici, scuole, palestre, una piazza, una chiesa, passerelle ciclo pedonali e tanti servizi. Si prospetta così una seconda chance – almeno sulla carta – per gli attuali residenti ormai allo stremo – ricordiamo che i condomini del lotto 1 sono in causa con l'operatore dal 2011 – che difronte a nuove promesse restano sospesi tra speranza e scetticismo.

Cristiana Pisani



Una delle tante pompe idrovere installate per aspirare l'acqua nei box

Una delle tante pompe idrovere installate per aspirare l'acqua nei box

Locale contatori allagato

Locale contatori allagato

Segrate Santa Monica: nella foto è ben visibile la falda

Segrate Santa Monica: nella foto è ben visibile la falda