Segrate, i genitori si lamentano del freddo della Piscina Comunale

I gestori rispondo: «Risolveremo tutto in una settimana»

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La temperatura dell’acqua della piscina non permette il corretto svolgersi delle attività

Da un paio di settimane la piscina comunale di Segrate in via Roma è al centro di alcune polemiche per l’improvviso calo delle temperature dell’acqua e la cattiva gestione dell’impianto di climatizzazione.
Molti genitori che portano i figli a nuotare si sono lamentati del freddo all’interno della struttura e di come fosse praticamente impossibile vivere lo sport acquatico in maniera salubre e confortevole.
«Ci sono stata due volte nel giro di questi ultimi quindici giorni - ci scrive una lettrice - e sono rimasta allibita: temperature dell'ambiente vasca siderali, acqua fredda, bagni e docce indecenti, personale con la felpa vicino alla vasca».
La società incaricata della gestione dell’impianto, In Sport S.r.l, non appena scoperto, una settimana fa, il malfunzionamento, si è subito adoperata per cercare di risolverlo, limitando i danni sospendendo temporaneamente alcuni corsi; proprio in queste ore (N.d.r. 16 novembre 2017) la situazione è in via di definizione.
«Il Comune è consapevole che le problematiche climatiche dell’ambiente non sono a carico del concessionario e si è già mosso per trovare le modalità di risoluzione» risponde Stefano Tamiazzo, direttore dell’impianto sportivo, raggiunto telefonicamente dalla redazione.
«In questo momento di disservizio – continua il dirigente di In Sport S.r.l - non c’è una chiara definizione se tenere chiuso o aperto l’impianto; avremo sicuramente delle interruzioni ma non una chiusura totale. Noi abbiamo la responsabilità di far fronte alle problematiche ed è quello che stiamo facendo - conclude Tamiazzo - il fatto che ci siano dei problemi è oggettivo ma posso garantire che cercheremo di fare il possibile per poter nuovamente offrire un servizio adeguato e risolvere i problemi legati alla climatizzazione dell’ambiente, in tempi non più lunghi di una settimana».