Tribiano, iniziativa benefica di alcune cittadine che producono mascherine artigianali da distribuire gratuitamente.

Il Consigliere comunale Carmine Lanzetta spiega: «Un' idea condivisa da diverse persone e sostenuta da alcuni piccoli imprenditori locali, l'amministrazione comunale ha un ruolo marginale»

Generose. Alcune volontarie all'opera

Generose. Alcune volontarie all'opera

Data la persistente scarsità di materiale sanitario per la protezione personale, mascherine e guanti in primis, alcune cittadine di Tribiano hanno deciso di fare da sé e di attrezzarsi per produrre in casa il necessario. Non si tratta di presidi medici ma per i comuni cittadini (non personale medico) si possono rivelare utili. La bella iniziativa ha trovato calda accoglienza nella cittadinanza e la donazione e distribuzione delle mascherine è già cominciata. 
7 giorni ha sentito a tal proposito il Consigliere comunale Carmine Lanzetta, il quale ha tenuto a sottolineare che il proprio ruolo è assolutamente marginale; si tratta infatti di una iniziativa popolare sostenuta da alcuni piccoli imprenditori locali. 

Buongiorno Consigliere Lanzetta. Come procede il lavoro?
Stiamo lavorando molto. È la situazione che lo richiede, per ovvie ragioni… Prima di rispondere alle vostre domande vorrei fare una premessa.

Dica pure.
Vorrei sottolineare che l’iniziativa di cui parleremo non è assolutamente farina del mio sacco. È importante far presente che si tratta di una iniziativa popolare, venuta dal basso, di cui io mi occupo solo marginalmente dando il mio piccolo contributo.

Capisco. Partiamo più da lontano. Com’è la situazione a Tribiano?
Qui da noi la situazione è seria come nel resto d'Italia. L’emergenza c’è, purtroppo piangiamo tre concittadini scomparsi, e sono 14 le persone contagiate e seguite dall'ATS, anche se da noi i numeri di  deceduti e positivi sono contenuti non abbassiamo la guardia. È importante rispettare le disposizioni e i cittadini di Tribiano si stanno dimostrando particolarmente virtuosi. Si vede la volontà di non mollare, sui balconi sventolano lenzuola e cartelli con scritte di incoraggiamento. La solidarietà non manca.

Arriviamo al dunque. L’iniziativa di produrre e donare mascherine nasce dal basso. Ci racconti come si è sviluppata.
Come Comune sarebbe piaciuto dare a tutti le mascherine ufficiali, per così dire, quelle valide come presidio medico-chirurgico. Purtroppo, senza entrare nella polemica, non è possibile data la carenza di materiale e di forniture. È per tale ragione che alcune cittadine si sono offerte di produrre gratuitamente e donare delle mascherine prodotte in casa con materiale ricavato dalle lenzuola regalate da una lavanderia della zona. Una volta confezionate, io mi occupo di consegnarle presso il domicilio di chi ne fa richieste tramite i social o al Comune; le lascio nella casella della posta alla sera quando esco dal municipio per rincasare. È un bel gesto, fatto da alcune signore anziane e altre giovani, per ora sono cinque o sei. Il materiale utilizzato, come dicevo, proviene dal concittadino Fabio Galloni, imprenditore locale che sicuramente molti ricorderanno come (ormai ex) arbitro di Serie A. Ricordiamo che coloro i quali riuscissero a reperire presidi medici sono incoraggiati a servirsene; coloro che riscontrassero invece difficoltà nel reperimento di questi ultimi, possono utilizzare quelle che stiamo distribuendo dopo averle opportunamente disinfettate.

Resta un fatto che le mascherina “ufficiali” non si riescano a reperire.
È così. Ma, come ho già detto, preferisco non sollevare polemiche in una situazione così critica. La gente ha bisogno di certezze e incoraggiamento, non di una politica che litiga e si divide. È per questo che l’iniziativa delle mascherine è e deve rimanere priva di connotati politici, nessun colore e nessuna bandiera. Solo solidarietà di alcuni concittadini generosi.

A chi sono destinate le mascherine auto-prodotte?
Non c’è una fascia di popolazione prescelta. Chi ne ha bisogno le richiede e noi, nei limiti del possibile, le consegniamo. L’iniziativa è appena partita; per ora ne vengono prodotte circa trenta al giorno ma la cifra è destinata a crescere. Per il momento non posso essere più preciso sui numeri. Al momento vi stanno lavorando cinque o sei persone della più svariate fasce di età, da quelle più anziane che lo fanno con passione per il bene della comunità a quelle più giovani che lo fanno di lavoro e in questa fase prestano al propria opera gratuitamente in favore della cittadinanza. La voce dell’iniziativa comunque si sta spargendo e ci sono già nuovi volontari pronti a donare materiale utile, sono sicuro che si realizzerà qualcosa di importante…

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