Una pubblicità provocatoria nel centro di Milano dileggia Berlusconi

Un’azione da commando nel cuore della città. E’ la tecnica scelta da Paddy Power per promuovere il suo casinò online. “Se nei prossimi sette anni ti serve evasione, su Paddypower.it/Arcore trovi tutto il divertimento che vuoi”. Questo è il messaggio del bookmaker che, abituato ad azioni fuori dalle righe, ha deciso di srotolare un enorme telone pubblicitario su uno dei palazzi che costeggia la piazza delle colonne di San Lorenzo, a Milano, e che rimarrà lì per circa un mese

Siamo nel cuore del quartiere Ticinese, zona che custodisce diversi primati: i resti più integri della Milano romana (le colonne, appunto..), l’anima più vera della milanesità, la vita notturna più vivace della città. Niente di strano quindi se alle 12 di oggi, come riporta Agipronews, negozianti ancora un po’ assonnati e passanti distratti abbiano impiegato un po’ di tempo a capire a cosa facesse riferimento la pubblicità della società irlandese. Eppure, più chiaro di così. Un telone enorme con una doppia finestra disegnata, la scritta (inequivocabile)  ’Arcore’ in testa alle imposte socchiuse e un lenzuolo bianco annodato (in puro cotone..) a formare una improvvisata via di fuga – ogni buon fuggiasco, cinema o letteratura che sia, ne ha sempre uno a disposizione per evadere da un carcere o da una prigionia improvvisata  – che tira in ballo i 7 anni, guarda caso la pena inflitta dal Tribunale di Milano a Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby. Il tutto, senza dimenticare che oggi è stata pronunciata la sentenza sul "Ruby bis" e il prossimo 30 luglio scenderà in campo la Cassazione. Quando si dice la tempestività dei pubblicitari. È bastato però aspettare poco più di un quarto d’ora per godersi le prime reazioni dei milanesi. Facile in questi casi dividere i cittadini in tre categorie: gli indifferenti sempre e comunque, chi è capace di riderci su, chi la prende come un affronto. Dell’ultimo gruppo fa sicuramente parte uno dei camerieri che nel locale accanto sta già servendo i primi pranzi: “Ma te lo sai chi ha montato questo ambaradan?”. Dove ambaradan va inteso in senso più critico che ironico. A due passi però c’è chi comincia a fotografare: coppie che guardano e se la ridono, universitari seduti sulla base delle colonne che diffondono la voce (e chissà stasera..), due milanesissimi settantenni che sussurrano ‘Però, l’è mica brutto’. Insomma, l’idea ha fatto centro. Solo un gruppo di giapponesi si affretta a raggiungere la porta medievale in fondo alla piazza, senza capire cosa ci sia da ridere in quel lenzuolo che si vede tra una colonna romana e l’altra. Vallo un po’  a spiegare...