Medico sospeso dopo un giorno a Vizzolo Predabissi: il caso approderà in Regione con due interrogazioni di Partito democratico e Movimento5stelle
Carlo Borghetti (Pd) ha chiesto controlli a tappeto su tutti i camici bianchi, mentre Nicola Di Marco (M5s) ha richiesto lumi su quali siano attualmente le procedure di controllo in atto riguardo la documentazione che i medici devono presentare ai fini dell’assegnazione del ruolo

13 gennaio 2025
Il caso del medico di famiglia sospeso a Vizzolo dopo appena un giorno di lavoro continua a far discutere, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle procedure di selezione dei professionisti sanitari. Carlo Borghetti, consigliere regionale del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, chiedendo interventi più stringenti. «La vicenda del medico sospeso ha lasciato tutti sgomenti. Come può accadere che un professionista entri in servizio senza che sia verificata l’effettiva iscrizione all’ordine e il possesso del diploma di laurea?» si chiede Borghetti in una nota. Il riferimento è a Luca Nascimbene, subentrato al medico storico Ezio Mastropasqua, e successivamente rimosso su disposizione dei carabinieri del NAS. Secondo Borghetti, l’autocertificazione consentita dalla normativa nazionale non è sufficiente per garantire la sicurezza dei pazienti. «È necessario che le ASST effettuino controlli non più a campione, ma su tutti i medici di medicina generale a cui vengono assegnati incarichi. La tutela della salute è una priorità e non possono esserci zone d’ombra in un settore così delicato». La proposta avanzata dal consigliere mira a introdurre verifiche puntuali e sistematiche, evitando il ripetersi di situazioni come quella di Vizzolo. «Se la normativa consente l’autocertificazione, non impedisce però che le istituzioni agiscano per garantire standard elevati di sicurezza. Questo è un dovere imprescindibile». Nel frattempo, la sindaca di Vizzolo, Luisa Salvatori, si è attivata per chiarire l’accaduto. Tuttavia, Borghetti sottolinea che le responsabilità delle amministrazioni locali sono limitate: «La popolazione deve sapere che i Comuni non hanno competenze su queste procedure, che sono di esclusiva gestione degli organismi sanitari». Del caso si è occupato anche Nicola Di Marco, Capogruppo M5s in Consiglio Regionale. «È sconcertante come sia stata sufficiente una banale autocertificazione, per far sì che l’ASST Melegnano Martesana procedesse alla regolare assegnazione del ruolo secondo normativa – ha commentato l’esponente pentastellato in una nota -. Motivo per cui, alla prima occasione utile, ho voluto interrogare l’Assessore Bertolaso per conoscere quali siano attualmente le procedure di controllo in atto su questo tipo di documentazione. È evidente, infatti, che le dovute verifiche andrebbero svolte prima di permettere a chi non ne possiede i titoli di prescrivere esami e terapie che possono compromettere la salute dei cittadini. Pretendiamo maggiore attenzione, nei confronti della sanità pubblica». Le interpellanze saranno discusse durante il Consiglio regionale in programma martedì 14 gennaio.
13 gennaio 2025