Vizzolo, dal 27 gennaio va in scena la mostra fotografica di Iliza Ugliano per il Giorno della memoria

La mostra, 150 foto che traggono spunto e illustrano un’esperienza di viaggio dell’autrice, sarà visitabile sui canali digitali e social del comune di Vizzolo

Giorno della Memoria, questo il titolo scelto da Iliza Ugliano per la propria mostra fotografica che sarà visitabile a partire dal 27 di gennaio 2021. L’iniziativa trae le proprie origini nell’ormai lontano 2013, quando l’autrice intraprende un viaggio nei bui meandri della storia che richiamano e ricordano, anche simbolicamente, gli orrori (dis)umani frutto delle vicende che hanno accompagnato e segnato l’epoca della Seconda guerra mondiale. Una lezione tremenda, da cui forse l’umanità ha tratto un monito: ricordare ciò che è accaduto affinché nulla di simile possa mai ripetersi. 
L’emergenza sanitaria che attanaglia l’Italia e il mondo intero rende tutto più complicato ma la mostra, frutto della volontà e della cooperazione di Iliza Ugliano con il comune di Vizzolo, si terrà comune. Solo che in modo inconsueto. Sarà infatti un viaggio virtuale, un lungo percorso composto da 150 fotografie che saranno visibili a partire dal 27 gennaio, appunto il giorno scelto per ricordare gli orrori dei lager nazisti. 
«Frutto di una visita ai campi di Auschwitz e Birkenau nel novembre 2013, la mostra fotografica di Iliza Ugliano, Giorno della memoria sarà disponibile sui canali digitali di Vizzolo al futuro (facebook, blogger, instagram) a partire dal 27 gennaio. Si tratta di più di centocinquanta fotografie che illustrano in tutti i dettagli l’esperienza di quel viaggio, dall’iniziale impressione di essere giunti in una piccola, placida cittadina industriale del diciannovesimo secolo alla cupa realtà di fronte ai luoghi e agli strumenti di morte: le camere a gas, il filo spinato elettrificato, le mura dove uomini e donne venivano fucilati», si legge in una nota del Comune. La mostra racconta dunque, attraverso il linguaggio delle immagini, un linguaggio universale che nemmeno la pandemia può fermare, «la sensazione di desolazione, rabbia, orrore, vuoto e perplessità che diventa ancora più forte davanti e dentro le baracche: spoglie, fredde, con i giacigli che sono delle assi di legno e sembra quasi un miracolo che stiano ancora in piedi. Ancora di più vedendo i poveri averi strappati ai prigionieri solo negli ultimi giorni del campo: lì ci si accorge che ogni oggetto conservato in quelle teche è una vita spezzata dalla follia umana. Ed è lì che si ricordano le parole di Primo Levi in Se questo è un uomo: “Noi abbiamo viaggiato fin qui nei vagoni piombati; noi abbiamo visto partire verso il niente le nostre donne e i nostri bambini; noi fatti schiavi abbiamo marciato cento volte avanti e indietro alla fatica muta, spenti nell’anima prima che dalla morte anonima”».
«Usando le possibilità offerte dalla rete – si legge ancora – la mostra di Iliza Ugliano ci ricorda che è tutto vero, e vederlo dal vivo, sentire il milione e più di vite spezzate che sono passate lì dentro, pensare a quello che è stato ed al perché è stato, è totalmente disarmante, ma è indispensabile e irrinunciabile. L’accesso alla mostra di Iliza Ugliano per il Giorno della memoria è libero, gratuito e senza limiti».
Maggiori informazioni riguardo alla mostra sono reperibili collegandosi al sito internet www.vizzoloalfuturo.blogspot.com.

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