A Peschiera, le primarie di coalizione strada maestra

Siamo solo agli inizi del 2014 e per gli abitanti di Peschiera Borromeo si prospetta il rinnovo del Consiglio comunale con una primavera intensa sul fronte delle discussioni in termini di alleanze politiche. Il Centrodestra viene dal successo elettorale delle precedenti Amministrative e opterà per la ricandidatura del Sindaco attuale. Questo editoriale quindi prenderà in considerazione la situazione nel Centrosinistra, che necessita di ricostruire un rapporto di consenso con la popolazione e all’interno delle componenti politiche che formano o potrebbero formare la coalizione.

Il Centrosinistra viene da stagioni travagliate: tra divisioni e mancato rispetto delle regole, ha perso le elezioni del 1999 e quelle del 2009. Il Pd ha appena celebrato il proprio congresso che ha visto vincere, qui come nel resto dell’Italia, la corrente renziana che fa dello slogan della partecipazione, del coinvolgimento, del cambiamento il proprio mantra. Sicuramente il Pd è il partito di maggioranza relativa e senza il Pd la costellazione delle forze politiche del Centrosinistra non hanno possibilità di vincere; ne consegue che il Pd è il valore aggiunto del Centrosinistra, quindi ha anche l’onere di esprimere un proprio candidato sindaco che si dovrà confrontare con gli altri candidati nella contesa più democratica possibile: le primarie di coalizione. Primarie che dovranno avere regole chiare, condivise e rispettate da tutti, qualsiasi sia il risultato delle stesse. Quello che mi aspetto dal Pd è un coinvolgimento e un impulso alla partecipazione degli iscritti, dei simpatizzanti, dei cittadini, anche in quei momenti di confronto interno quali le riunioni di direttivo. Se così non fosse, si ritornerebbe ai giochetti della prima repubblica, dove nelle stanze, oggi non più fumose, della segreteria si decidono le scelte politiche e le prospettive di governo del Comune. Sicuramente i cittadini si aspettano una discontinuità rispetto alle precedenti scelte del Centrosinistra; non è pensabile che chi abbia fatto il candidato sindaco nel passato, in un contesto diverso, possa oggi essere ripresentato. Esistono persone competenti, capaci, sia nel Centrosinistra che nel Centrodestra. Vincerà chi presenterà candidati con capacità e competenze misurabili e che sabbia rendere evidente nel proprio programma un’attenzione particolare al cittadino: che eviti di spendere i soldi in iniziative di solo folklore e che investa nei servizi alla cittadinanza, per le classi più deboli, per la sicurezza del territorio e delle strade, per la cultura e l’associazionismo, per lo sport e che applichi anche a livello comunale quella politica di spending review limitando contratti di consulenza qualificando al meglio il personale dell’ente comunale.