Buona politica

Oggi l’Italia deve combattere con un nemico in più: ora la politica è costretta a fare i conti con l’antipolitica dilagante

Moreno Mazzola

Moreno Mazzola .

Oggi l’Italia deve combattere con un nemico in più: ora la politica è costretta a fare i conti con l’antipolitica dilagante. Le azioni e le conseguenze dell’azione politica di una parte del ceto politico a tutti i livelli ha messo in evidenza come la spinta propulsiva della buona politica derivante dai movimenti del 1992 è andata disattesa e dimostra in modo lampante come la politica stia fallendo su tutta la linea. Se i politici oggi vengono tutti additati come membri di una casta intenta solo a conservare interessi e privilegi, altro non è che il risultato delle azioni di molti, troppi, rappresentanti di una categoria che si sta autodistruggendo da sola, danneggiando di riflesso anche l’intera compagine dei militanti e dei giovani, la parte migliore che ci resta sulla quale fondare il nostro futuro. Da destra a sinistra non si sa più ormai dove sia finita l’etica e l’onestà di una classe politica che si rispetti. Le recenti vicende hanno certamente favorito l’innesco della miccia che ha generato una devastante esplosione di populismo che sta portando gli italiani ad allontanarsi sempre più dalla politica intesa come azione dei partiti, lasciandosi più favorevolmente coinvolgere da chi cavalca l’onda dell’antipolitica e del qualunquismo politico. E’ un processo del tutto naturale e per giunta giustificabile per certi aspetti. Quando finisce la capacità di comunicazione dei politici nascono il populismo e tutte quelle forme di aggregazione fondate sulla mancanza di idee e di prospettive concrete che trovano terreno fertile nel tessuto sociale. Per questo la politica deve uscire nuovamente dai palazzi se vuole ritrovare apprezzamenti e consenso. Deve ritrovare un linguaggio più consono alla situazione per affrontare il malcontento generale con coraggio e dignità. Il senso di responsabilità si misura anche in questo, quando l’intelligenza ci impone di assumere un più basso profilo e una maggiore umiltà. Se ne esce solo in un modo, il più semplice: tornare a parlare alla gente di cose concrete. A livello locale la gestione della buona politica dovrebbe anche raccogliere maggiori consensi perché più vicina è l’azione della politica rispetto ai bisogni dei cittadini, infatti la politica, specialmente quella locale, dovrebbe essere partecipata, soprattutto dopo le elezioni.  Dalla politica dipende molto della vita nostra e dei nostri cari, specialmente quando le risorse finanziarie sono ridotte all'osso e si deve per forza scontentare qualcuno. E che ci crediate o no la politica più utile, quella che dà i frutti migliori, è quella che si riesce a fare quando le elezioni sono lontane, quando le manovre di chi governa hanno  il tempo di essere digerite e le tesi dell’opposizione di essere verificate. I cittadini devono farsi sentire perché fare proposte e richieste oggi possono significare non doversi lamentare domani. Il voto che avete dato all'una o all'altra formazione, in buona sostanza, è un credito che si deve esigere ogni giorno.
“La libertà è, nella filosofia, la ragione; nell'arte, l'ispirazione; nella politica, il diritto” – Victor Hugo