Lo sport insegna a vivere

Appena si cresce, al puro esercizio fisico si uniscono anche la fantasia e l’immaginazione, che fanno intraprendere giochi più complessi, spesso emulatori di attività di adulti. Nel suo complesso, l’attività ludica impegna tanto il fisico quanto il pensiero in un articolato equilibrio, assai importante per una corretta crescita e un adeguato sviluppo della personalità. Negli sport di squadra, poi, si evidenziano un aspetto socializzante e una comprensione del fatto che la singola attività non sia fine a se stessa, ma aiuta ed è aiutata da quella degli altri; ne consegue, quindi, che si impara a lavorare in team e a riconoscere il proprio operato e quello di chi gioca insieme a te. È importante, a questo proposito, il ruolo svolto dalle varie associazioni sportive presenti sul territorio; la possibilità di organizzare squadre di ragazzini che, insieme al loro allenatore, partecipano alle varie competizioni, è un elemento meritorio di queste realtà. In questi contesti prevale la logica del partecipare, avendo a cura il benessere psico-fisico dei giovani atleti, raggiungendo nel contempo alcuni obiettivi primari: aumentare il livello di socializzazione, fare comprendere che il proprio lavoro è fortemente legato a quello degli altri partecipanti, allontanarli da situazioni pericolose. Il divertimento e il gioco sono un bisogno primario dell’individuo che deve essere appagato: le partite di pallone, il gioco del tennis, del basket o della pallavolo, le corse in bicicletta danno allo sport una veste ludica e portano un effetto benefico sullo spirito, sull’efficienza e sull’equilibrio di ogni individuo. Se quanto sopra è vero, è quantomeno paradossale cosa sta succedendo a Peschiera Borromeo con la società sportiva Peschiera che tra l’altro utilizza il campo di calcio del Comune. Sembrerebbe che ci siano forti difficoltà a portare avanti le attività sportive nel silenzio assordante delle istituzioni locali. Molto dovrebbe insegnare cosa invece è successo a Mediglia, con la costituzione della Polisportiva, che è quindi in grado di dare risposte ai bisogni dei ragazzi su più fronti. A tal proposito, voglio ricordare a tutti che esiste una dichiarazione del Consiglio e dei Rappresentanti dei Governi degli Stati membri della Commissione Europea, riuniti in sede di Consiglio il 5 maggio 2003, avente come titolo “Il valore sociale dello sport per i giovani” nella quale si dice che si dovrebbero incoraggiare le attività volontarie nel campo dello sport, con la partecipazione e l’attivo contributo di tutti gli organismi interessati, in particolare delle associazioni e organizzazioni sportive giovanili volontarie.

“Lo sport è cultura, speriamo che continui ad esserlo” Livio Berruti (Campione Olimpico dei 200 metri a Roma, 1960)