Il Castello di Peschiera Borromeo: invito alla visita

 

Quello che lo differenzia dai suoi “partner” del circondario è il fatto di essere calato in un contesto ambientale davvero unico: il complesso sorge infatti dentro un’oasi di verde e di pace senza uguali, immerso com’è nella campagna del Sud-Est Milano, lontano dal traffico e dall’inquinamento. Tra breve, il 12 giugno, esso ancora una volta spalancherà in via eccezionale le proprie porte al pubblico per visite guidate gratuite: uno splendido regalo che la proprietà fa nei confronti degli estimatori del nobile edificio. Secondo precise modalità leggibili a parte, questo succede puntualmente da tre anni in qua; e a tale bellissima iniziativa si sente onorato di collaborare in veste di “cicerone” il sottoscritto. Nel presente articolo anticipo qualche annotazione di carattere storico-artistico: ai fortunati prossimi ospiti - per ragioni organizzative il numero degli accessi è limitato a 300 -, ciò servirà da preludio alla visita vera e propria; per i restanti cortesi lettori varrà come segnalazione di notizie che, pensiamo, potranno essere di un certo interesse, valide per il futuro, per future visite. Ebbene, il Castello di Peschiera Borromeo è così dal 1432, da quando Vitaliano Borromeo, il capostipite dell’illustre famiglia, acquisita dai Frati dell’Ordine AgosPESCHIERA VESTIBOLOtiniano la cascina preesistente, la modificò e munì di torri, fossato a corona e ponti levatoi, facendone un autentico maniero, all’occorrenza adatto alla guerra. Sfidando i secoli, è giunto a noi quasi intatto. Fu abitato fra l’altro da San Carlo Borromeo e dal di lui cugino Federico Borromeo, entrambi cardinali e arcivescovi di Milano. A fine Cinquecento il fratello di Federico, ossia Renato Borromeo, insieme alla moglie Ersilia Farnese ne fece una leggiadra dimora, impreziosita da meravigliosi affreschi e pitture tuttora visibili.All’esterno, in origine c’era ovunque il rosso mattone a vista; in seguito il Castello venne intonacato su tre lati, da cima a fondo. A restituire alla facciata il colore e il fascino originari fu nel 1937 il conte Gian Carlo Borromeo; proseguirono l’opera di restauro e consolidamento il figlio Gian Vico Borromeo e gli attuali castellani, discendenti di quest’ultimo. Il lato rimasto sempre rustico è quello di levante, che scende “a scarpa” direttamente nell’acqua della “peschiera” o “peschierino” (vivaio di pesci, donde il primo nome del Comune). Qui in antico esisteva un’altra entrata, con ponticella coperta, piuttosto simile a quella detta “di Ludovico il Moro” al Castello SforzePESCHIERA CORTILEsco di Milano. Negli ultimi anni il Castello è stato aperto al pubblico in più occasioni, per varie manifestazioni culturali, concerti di musica classica, mostre a tema storico e d’arte, di pittura e fotografia, meeting e convegni. Buona ultima in ordine di tempo, l’apertura del 12 di giugno confermerà, ne siamo sicuri,  il successo delle passate edizioni, soddisfacendo la “sete di bellezza” dei tanti che si sono prenotati o che si vanno ancora iscrivendo in queste settimane. Nella suggestiva cornice del Castello, ogni pur semplice cosa diviene importante, si tramuta in evento memorabile.
A mo’ di visita quasi virtuale, guidiamo adesso brevemente coloro ci leggono, su e giù per gli ambienti del Castello (chi è curioso e impaziente può intanto collegarsi al sito www.castelloborromeo.it). Il “tour” inizia al cancello in ferro battuto, sulla sinistra del fossato. Entrando, si ammira sempre da quel lato un magnifico giardino; si transita poi lungo il piccolo ponte levatoio, gettato sopra l’acqua dentro la quale, secondo un’improbabile leggenda, viveva nientemeno che il drago Basilisco, quello che campeggia sul gonfalone del Comune. Da un varco, si sbuca nel cortile del Castello. Di fronte c’è la Cappella intitolata a San Carlo, con pitture di varie epoche; nell’angolo di Nord-Ovest una prima sala cosiddetta “delle armature” immette al grandioso scalone per il piano alto, dove in un vestibolo si ammirano splendide pitture del Cinquecento del genere “a grottesche”, simili a quelle riprodotte da Raffaello nelle stanze del Vaticano; qui a Peschiera realizzate, si presume, dal pittore cremonese Cesare Baglione. Siamo ormai vicini al cuore, allo scrigno del Castello: il salone d’onore è impreziosito da otto allegorie dipinte (consigli a operare bene, a essere prudenti e così via); all’esterno delle cornici, ancora figure a grottesche, della stessa mano delle precedenti. Oltre il salone si susseguono d’infilata altre stanze, finché si giunge alla cPESCHIERA PONTICELLOamera che la tradizione assegna a San Carlo, in cui il Santo, patrono dal 2010 della città di Peschiera Borromeo, avrebbe soggiornato, riposato e pregato: alle pareti, due quadri lo ritraggono al capezzale di un ammalato e mentre fonda le Scuole della Dottrina Cristiana. Con il grande San Carlo ci sembra opportuno concludere in questa sede, sul giornale, la visita “solo a parole scritte” del Castello; l’appuntamento per la “visita dal vero” è fissata quest’anno per domenica 12 giugno: una festa nella festa, resa possibile dalla liberalità e cortesia dei Conti Borromeo.

Prof. Sergio Leondi

VISITE GRATUITE DEL CASTELLO
DI PESCHIERA BORROMEO
Domenica 12 giugno 2011, su felice iniziativa della proprietà, saranno organizzate in via eccezionale alcune visite guidate gratuite del Castello Borromeo di Peschiera. Le visite avverranno per gruppi di 30 persone alla volta, esclusivamente su prenotazione per posta elettronica, indirizzate come segue:

[email protected]

Per motivi organizzativi potranno essere accettate solo le richieste relative alle prime 300 persone. Ogni richiesta, per non più di quattro persone, dovrà riportare nome e cognome di ogni partecipante e un recapito telefonico. Ogni richiedente riceverà per posta elettronica l’indicazione dell’orario approssimativo della visita. Per ragioni logistiche non possono essere ammessi bambini al di sotto di 8 anni. Il castello inoltre è strutturato con barriere architettoniche, che non consentono la visita con carrozzelle per disabili. Nelle sale non saranno ammesse fotografie. I gruppi si formeranno in funzione di data e ora dell’invio della richiesta. Inizio della visita del primo gruppo alle ore 10, quindi di mezz’ora in mezz’ora sino alle 12.30, quindi dalle 15 alle 18.