Mediglia, tutto pronto per la “Fiera di San Martino. Storie di Santi e Agricoltori”: un evento per il restauro della Chiesa di San Martino Olearo
Farina: «Questa ricorrenza per le nuove generazioni magari dice poco, ma l’11 novembre si concludevano i contratti agricoli e i contadini pagavano la decima ai Signori, spesso con prodotti della terra o del bestiame»
Mediglia si prepara ad accogliere la tanto attesa Fiera di
San Martino, un evento organizzato dalla Comunità Pastorale San Rocco in
collaborazione con l'Associazione Amo Mediglia e la compagnia Meteor del Teatro
dell'Oratorio. Quest'anno, il Comune di Mediglia patrocina la manifestazione
che si terrà domenica 12 novembre. Lo
scopo principale della fiera è quello di raccogliere fondi per il restauro
della Chiesa di San Martino Olearo, un importante luogo di culto per la
comunità locale. Grazie all'iniziativa di generosi agricoltori della zona, la
fiera si presenta come un'occasione unica per unire la comunità nell'aiutare a
preservare questo patrimonio storico. Il
programma della giornata inizierà alle 10.30 con la Santa Messa, momento di
preghiera per tutti i partecipanti. Seguirà, alle 11.15, una suggestiva
Rappresentazione Storica che immergerà il pubblico nell'atmosfera del passato.
Alle 12.00, sarà possibile deliziarsi con i sapori della cucina locale, dove
non mancheranno la Zuppa del Contadino, i nervetti, il panino con il cotechino
e le tentazioni delle torte artigianali.
Per coloro che amano il caldo abbraccio delle bevande invernali, saranno
anche disponibili la cioccolata, il vin brulè e le caldarroste, deliziando i
visitatori con aromi e sapori unici. Alle
12.15, si apriranno le porte della fiera con un'ampia varietà di
intrattenimenti per tutto il pubblico. Ci saranno giochi, sfide e divertimento
per grandi e piccini. Alle 15.30, verrà proposto il secondo atto della
Rappresentazione Storica, che coinvolgerà gli spettatori con la sua magia.
Infine, alle 17.00, la giornata si concluderà in grande stile con uno
spettacolo di fuochi d'artificio. Durante
l'intera giornata, i partecipanti avranno la possibilità di partecipare a
numerose attività divertenti, come la ruota della fortuna, giochi con dadi,
trottole e anelli. Inoltre, affascinanti sfide ludiche: indovina il peso,
indovina il numero. La giornata sarà allietata da musicanti e artisti di
strada.
«Cultura o coltura? Questo è il dilemma ... la premessa shakespiriana è
d’obbligo se parliamo dell’estate di San
Martino. Una tradizione che affonda le sue radici tra preghiere in chiesa e
canti nei campi di lavoro, da qui
“storie di santi e agricoltori”. Rievocare i tempi passati ci serve per
comprendere da dove arriviamo per meglio
definire dove vogliamo andare. Questa ricorrenza per le nuove generazioni
magari dice poco, ma l’11 novembre si
concludevano i contratti agricoli e i contadini pagavano la decima ai Signori,
spesso con prodotti della terra o del bestiame. In questi momenti gli stessi
contratti venivano rinnovati o meno, e coloro che si trovavano senza lavoro
migravano in altre zone; spesso e volentieri anche con i pochi mobili di loro
proprietà. Insomma, è una festa che ha pure un lato malinconico, tipico delle nostre
terre. La tradizione è fatta anche di
religiosità, San Martino e l’altruismo di sacrificare il proprio mantello per
dare un caldo ristoro ad un povero infreddolito. E tra santi e agricoltori
l’estate di San Martino trova momenti di festa con una pausa tiepida del clima
di novembre; oramai la campagna è stata messa a riposo e ci si può godere qualche momento insieme assaggiando il vino
novello (a San martino ogni mosto è vino), mangiando le caldarroste tirando le
somme della stagione agricola appena finita e appellandosi al cielo per la
nuova che verrà», spiega Cesare Farina dell’Associazione Amo Mediglia.