La Big Band di Danilo Minoia in concerto per Giancarlo Marchetti

Il 24 maggio presso lo Spazio Cultura di San Giuliano milanese si è tenuto il concerto della Big Band di Danilo Minoia
in memoria di Giancarlo Marchetti

Giancarlo, per gli amici Gianki, sarebbe stato contento di assistere al concerto di domenica pomeriggio 24 maggio allo Spazio Cultura di San Giuliano, dedicatogli dal maestro Danilo Minoia, che ha condotto la Big Band lungo i repertori di successo della musica leggera di questi anni. Ma poi sornione, come era lui, avrebbe aggiunto: "Ma va se se pöd!",  come a dire che a lui certi scherzi non bisognava farli. Invece è stato lui ad andarsene, troppo in fretta, troppo giovane per non dover ancora intessere rapporti di amicizia con tutti, lanciare battute nelle strette espressioni tipiche di queste terre di Lombardia, della pianura a sud di Milano. Te lo immagini in quel posto, Giancarlo Marchetti, quella Sala Previato, che era diventata la sua seconda casa. Sempre ligio, sempre pronto, da volontario della cultura, a proporsi nelle mille iniziative culturali, artistiche, politiche che si sono susseguite in questi anni, sempre disponibile a dare una mano, a dispensare un consiglio perché l’iniziativa riuscisse al meglio. Giancarlo se la intendeva bene con Danilo Minoia, anche lui di San Giuliano, figlio popolare d’arte, che andava componendo prima ad orecchio, poi via via che procedevano gli studi al Conservatorio affinando la sua arte musicale nella direzione artistica della Fracass Band, rinnovata nel 1996, di cui Giancarlo era stato presidente. Lì si erano incontrati e al bar Manzoni avevano condiviso quel senso dell’amicizia, della battuta pronta e salace, quel senso filosofico della vita come adattamento delle nostre attitudini alla incomprensibilità del destino umano. Lo si incrociava di solito allo Spazio Cultura, indomito nel suggerire soluzioni e nel mettere a disposizione il suo tempo. Quel senso riposto nella insondabilità degli accadimenti lo riponeva nella espressione "Ma va se se pöd!", meravigliata e in fondo accettata come si accettano le storie, anche quelle più drammatiche, della vita. Oltre agli affetti, Giancarlo aveva affidato il conforto della sua esistenza ai rapporti di amicizia, intessuti con tutti quelli con cui veniva in contatto, i colleghi di lavoro, gli amici, i compagni del bar tra una risata, una bevuta, e una considerazione umana, profonda e amara della nostra esistenza, ma sempre con il sorriso e la superiore ironia. Di tutto questo hanno tenuto conto Danilo Minoia e gli amici della Big Band, muniti di strumenti a fiato a corde e a percussione, in una sala gremitissima, nel dedicargli i più grandi successi in questi anni di musica leggera e di jazz,  da Otis Redding a ‘California Dreamin, ai Blues Brothers, fino alla canzone ‘New York New York, innalzata al cielo da Liza Minnelli. Mentre Giancarlo ascoltava sornione e noi increduli che se ne sia andato così in fretta e in punta di piedi, come era solito fare, con modi leggeri e gentili.

Paolo Rausa