Democrazia è imparare a convivere con educazione e rispetto: basta rifiuti nei parchi e per le strade!

Gent.le redazione,
spesso - ormai molto spesso - ci lamentiamo di come poco sia attenta l’Amministrazione pubblica a salvaguardare il nostro territorio. Ed a ragione se, guardandoci intorno, vediamo ogni giorno degrado, disattenzione, mancanza di manutenzione, sporcizia. Altrettanto frequentemente dimentichiamo d’essere noi, cittadini, quasi sempre oggetto e soggetto di tale degrado.

Chi scrive non vuole erigersi a fustigatore degli altrui usi e costumi ma s’esprime come semplice cittadino che, in prima persona, alla vista di un tavolo di plastica abbandonato sotto casa e di un grosso mucchio di pattumiera gettato all’ingresso del parco del Carengione, si domanda: ma tutto questo è colpa del nostro Comune, degli amministratori pubblici, del nostro Sindaco o... di noi stessi?
Una prima riflessione porta a chiedersi se i nostri amministratori (locali, regionali e nazionali) fanno abbastanza per reprimere queste abitudini deprecabili: disseminare telecamere, posizionare cartelli di divieto, minacciare sanzioni amministrative esemplari potrebbe servire a qualcosa? A caldo direi di sì ma riflettendoci penso che non sarebbe neanche una cosa... degna di una società, cosiddetta, civile.
Ma possibile, mi domando, che non riusciamo a capire che comportandoci così, oltre a creare un danno alla natura, lo creiamo a noi stessi e alle generazioni future?
Che esempio diamo e come possiamo pretendere che altri (il Comune o chi per esso) debbano sempre farsi carico anche delle nostre pigrizie e delle nostre pessime abitudini?
Servono avvisi, minacce, ammende per educare un popolo? Democrazia non è solo libertà d’esprimere il proprio pensiero, la propria critica, di poter votare e partecipare alla vita pubblica ma, forse più “banalmente”, soprattutto imparare a convivere ogni giorno con le regole d’educazione e rispetto verso gli altri e nei confronti del territorio (che, ricordiamolo sempre, non è di nostra proprietà ma ci è stato affidato) perché esso venga amato, rispettato, protetto.
Roberto Pons, Peschiera Borromeo

Sporcizia nel parco del Carengione 2 Tavolo di plastica a Mezzate