Il "Westfield Milan" aprirà forse nel 2017, ma avrà ricadute sulla nostra città molto prima

Tutto questo avrà un prezzo: un prezzo sull'economia di Segrate e sul suo territorio

Segrate, 10 settembre 2014

Il "Westfield Milan" aprirà forse nel 2017, ma avrà ricadute sulla nostra città molto prima: fin da quando inizieranno i lavori di realizzazione di quest'opera che si candida ad essere il più grande centro commerciale d'Europa per estensione, ricettività e posti parcheggio.
Quest'estate la multinazionale australiana Westfield si è ancor più concretamente impegnata nel progetto: ha infatti presentato alla Provincia di Milano la fideiussione di 123 milioni prevista dal piano viabilità e si è impegnata ad acquistare dall'imprenditore italiano Percassi un'altra rilevante quota societaria, arrivando ora a controllare il 75% dell'intera operazione.
Sempre quest'estate è stato depositato in Regione il progetto per la Valutazione di Impatto Ambientale; in esso abbiamo letto le prime indicazioni concrete che non solo non ci hanno convinto, ma che si sono rivelate fonte di nuove preoccupazioni.
Il Westfield porterà a Segrate un grosso investimento, sarà certamente una grande possibilità occupazionale e quasi certamente sarà frequentato dalla maggior parte dei segratesi. Soldi arriveranno anche alle casse comunali come entrate straordinarie durante la costruzione e  come tasse varie quando sarà funzionante.
Dovrebbe addirittura permettere la realizzazione della nuova viabilità "speciale" così da togliere un bel po' di traffico di attraversamento dall'attuale Cassanese.
Ma tutto questo avrà un prezzo: un prezzo sull'economia di Segrate e sul suo territorio.
Secondo affermazioni di stampa il Westfield punta a diventare un centro commerciale di alta qualità con nomi internazionali del "lusso".
E' evidente che i soldi che verranno spesi qui non saranno più spesi altrove e molte aree commerciali degli immediati dintorni ne soffriranno: i posti del lavoro in più al Westfield saranno, almeno in parte, posti di lavoro in meno nelle vicinanze. Il futuro occupazionale del nostro territorio è sicuramente in gioco e su questo la classe politica locale deve e dovrà vigilare e dove possibile intervenire e farsi valere.
Segrate inoltre rischia di pagare un prezzo assai alto anche in campo ambientale.
Ogni giorno è previsto l'afflusso di migliaia di auto dei clienti, oltre a quelle del personale occupato ed i mezzi impiegati per il trasporto delle merci. La nuova Cassanese intercetterà, come detto, buona parte del traffico di passaggio, ma altro e nuovo se ne creerà tra la tangenziale Est e il centro commerciale.
Quindi aumento dell'inquinamento dell'aria oltre a maggiore consumo di energia (con corrispondente rilascio di calore in atmosfera), aumento di rifiuti e di consumo di acqua di falda.
Una prima importantissima occasione per intervenire sui problemi ambientali è stata, tra luglio e agosto, l'avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto con la possibilità aperta a tutti di presentare osservazioni.
Segrate Nostra l'ha fatto presentando nove osservazioni: sul bilancio energetico e quello di produzione di CO2, sulla sostenibilità economica, sulla centrale di cogenerazione, sulle piste ciclabili, sul rispetto delle norme regionali sulla forestazione e perfino sul controllo della presenza di zanzare nelle nuove zone umide e laghetti che saranno realizzati.
Tematiche queste su cui ci auguriamo che anche in Regione si facciano approfondimenti e riflessioni così da tutelare al massimo la salute ed il territorio della nostra Segrate.
Segrate Nostra