Melegnano, formazione del comitato per il "SI" al referendum del 22 Ottobre

Tutte le caratteristiche del referendum consultivo che chiamerà alle urne i cittadini il Domenica 22 Ottobre per esprimere il proprio parere in merito all'autonomia della regione Lombardia

«Il referendum è dei lombardi e non dei diversi partiti»

Melegnano- Comitato per il "SI" al referendum del 22 Ottobre, composto da Lega Nord e Fratelli D'Italia.
«Abbiamo costituito questo comitato che sarà aperto a tutte le forze politiche e civiche che vorranno aderire con lo scopo di informare i cittadini e chiarire loro le ragioni di questo Referendum- ha spiegato Enrico Lupini, esponente Lega Nord- dato che a livello nazionale e su molti media vige una sorta di censura»

Il 22 Ottobre i cittadini esprimeranno il loro voto al referendum consultivo, strumento scelto in quanto rappresenta la principale manifestazione di democrazia diretta nel nostro ordinamento. Per la prima volta le urne si avvarranno della presenza di un supporto elettronico avente tre tasti: "Si"-"No"-"Bianca". Inoltre non sarà previsto alcun quorum.

Il referendum ha come richiesta la maggior autonomia della Lombardia. In particolare: Maggiori competenze e di conseguenza
maggiori risorse nell'ambito dell'unità nazionale; Riconoscimento della Lombardia come regione speciale, per cui si richiede almeno la metà del residuo fiscale che, ad oggi, ammonta a circa 54 miliardi annui; Maggiori competenze per ciò che riguarda infrastrutture, scuola e ambiente; riduzione addizionale IRPEF e cancellazione di IRAP alle imprese, bollo auto e ticket sanitari.

«Nel 2015 alla Lombardia sono stati tagliati 970 milioni di Euro su trasporti e sanità- ha proseguito Lupini- e nel 2016 320 milione di Euro solo sui trasporti. Ai comuni negli ultimi 7 anni sono stati tagliati, da parte dello Stato, circa l'80% dei trasferimenti. Inoltre ci teniamo a ricordare che ogni lombardo versa 11.380 Euro annui di tasse complessive, ogni laziale versa 10.700 Euro e ogni Emiliano ne versa 10.500 contro una media nazionale che si aggira sugli 8.800 Euro,
fatta eccezione dei 6.000 Euro di Campania, Sicilia e Calabria. Inoltre vogliamo sottolineare- ha concluso Lupini- che,nel 2015 circa 700.000 Lombardi vivono in stato di povertà. Dunque questo non è un referendum contro la Lombardia ma a favore del suo benessere per questo motivo non deve essere inteso come un referendum dei partiti ma come un referendum dei lombardi, di qualsiasi appartenenza politica».