Approvato il rendiconto 2022 e il Piano strategico della Città metropolitana di Milano

I risultati di gestione dell’esercizio confermano che il bilancio della Città metropolitana di Milano non è da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitarie

Francesco Vassallo

Francesco Vassallo Vicesindaco di Città Metropolitana di Milano con le seguenti deleghe: Piano Strategico metropolitano, Pianificazione Territoriale, Personale, Campus Digitale, Comunicazione

Riflettori accesi, nel Consiglio metropolitano di lunedì 12 giugno, sul rendiconto 2022. Il consigliere delegato al Bilancio e Patrimonio, Dario Veneroni, ha illustrato all’assise i numeri dell’ente di area vasta a dimostrazione dei risultati della gestione del 2022. Il documento è poi stato sottoposto al parere dei Comuni durante la Conferenza metropolitana di oggi, martedì 13 giugno, e quindi deliberato definitivamente dal Consiglio metropolitano.

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I risultati di gestione dell’esercizio confermano che il bilancio della Città metropolitana di Milano non è da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitarie e presenta un risultato di competenza non negativo: l’ente ha conseguito l'obiettivo di finanza pubblica.

Per quanto riguarda il conto del bilancio, si registra un risultato di amministrazione pari a 668,6 milioni di euro, suddivisi in fondi accantonati (306,1 milioni di euro); fondi vincolati (262,8 milioni di euro); fondi destinati agli investimenti (65,3 milioni di euro); fondi disponibili (34,6 milioni di euro).

Le entrate tributarie ammontano a 210,3 milioni di euro, quelle extratributarie a 112,5 milioni.

In termini di spesa, quella corrente si attesta su 338,2 milioni, di cui 110,2 milioni a titolo di rimborso allo Stato per il concorso alla finanza pubblica, corrispondenti al 52,4% delle entrate tributarie.

Le spese in conto capitale ammontano a 166,3 milioni: le più rilevanti sono quelle relative ai trasporti e diritto alla mobilità per il 60,8% e all'edilizia scolastica per il 24,9%.

Nel 2022 si conferma la progressiva riduzione del debito; dal 2011 non è stato contratto nuovo debito né è prevista l’assunzione di mutui o prestiti nel prossimo triennio. A seguito della restituzione delle quote capitale si prevede, quindi, di ridurre ulteriormente lo stock a 422,8 milioni di euro nel 2025.

«Un grande lavoro di verifica dei residui è stato svolto da tutti gli uffici e direttori di area della città metropolitana di Milano, che ringrazio - ha commentato il consigliere delegato Veneroni – Approvando oggi il consuntivo potremo, nel giro di un mese, arrivare all’approvazione del bilancio previsionale».

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Martedì 13 giugno è stato approvato il Piano strategico della Città metropolitana di Milano per il triennio 2022-2024- Orizzonte 2026 (PSTTM). Il documento, adottato a marzo, è stato deliberato in via definitiva dopo il passaggio con i Comuni della Conferenza metropolitana. Sostenibilità, connettività, prossimità, inclusione e attrattività sono i cinque pilastri del Piano strategico triennale , documento previsto dallo Statuto dell’ente, giunto alla sua terza edizione. Pur essendo in continuità con i Piani precedenti, il documento 2022-2024 propone uno sguardo nuovo, frutto del nuovo contesto socio-economico che si è creato dopo la pandemia, e basato su una rinnovata visione del territorio e su una co-partecipazione degli attori che lo vivono. Il nuovo Piano strategico triennale 2022-2024 -Orizzonte 2026 si declina sulle sei missioni già previste dal Piano nazionale di Ripresa e resilienza: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.


«Arriviamo con soddisfazione all’approvazione di questo documento strategico triennale, previsto dallo Statuto e fondamentale per guidare la nostra azione di ente di area vasta in concertazione con tutti i Comuni dell’area metropolitana – commenta il vicesindaco della Città metropolitana di Milano, Francesco VassalloSui cinque pilastri del Piano strategico triennale  andremo a modulare la nostra attività e la nostra programmazione quotidiane per plasmare il domani del territorio, che vogliamo cresca in maniera sostenibile, connessa, inclusiva e attrattiva, senza perdere di vista la prossimità».

 Tanti gli obiettivi prefissati, che l’ente di area vasta punta a raggiungere sia attraverso la propria attività, sia coinvolgendo Comuni e corpi intermedi e che ha voluto organizzare in una sorta di Agenda strategica, a sua volta organizzata in dieci filoni di lavoro prioritari (Driver), che selezionano e combinano gli obiettivi strategici, innestandoli su piani e progetti in movimento o di nuova generazione. Dal Campus metropolitano smart, per lo sviluppo di servizi digitali innovativi nei Comuni dell’area metropolitana, alla Politiche verdi e blu, per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, passando per la Sustainability, intesa come promozione della transizione digitale e dello sviluppo sostenibile.

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E, ancora, il metabolismo circolare metropolitano, per il governo della filiera dei rifiuti e la gestione integrata del ciclo delle acque, il diritto alla mobilità, per un territorio interconnesso e multimediale, e il governo degli spazi della produzione e della logistica. Le scuole (di proprietà della Città metropolitana, quindi secondarie di secondo grado) diventano avamposti di comunità per favorire l’inclusione sociale attraverso la riqualificazione degli edifici esistenti e la loro apertura alla comunità. Il lavoro, inteso come promozione dei servizi all’occupazione e della formazione, è un driver chiave. Rigenerazione urbana, col recupero di edifici e spazi degradati, e Sistema salute territorio, per favorire l’integrazione tra i servizi sanitari di prossimità ed i servizi sociali, completano il quadro. 

 «Arriviamo con soddisfazione all’approvazione di questo documento strategico triennale, previsto dallo Statuto e fondamentale per guidare la nostra azione di ente di area vasta in concertazione con tutti i Comuni dell’area metropolitana – commenta il vicesindaco della Città metropolitana di Milano, Francesco VassalloSui cinque pilastri del Piano strategico triennale  andremo a modulare la nostra attività e la nostra programmazione quotidiane per plasmare il domani del territorio, che vogliamo cresca in maniera sostenibile, connessa, inclusiva e attrattiva, senza perdere di vista la prossimità».