Continua la battaglia per evitare l’archiviazione del progetto di prolungamento della M3 in favore della BRT, M5S: «Si consideri solo il trasporto su ferro»

A Pantigliate approvata all’unanimità la mozione per stralciare dallo studio di fattibilità le ipotesi su gomma, a Peschiera approvato all’unanimità un emendamento salvaM3, contro il vincolo dei tracciati

Giorni di fuoco in alcuni comuni del sud est Milano per il futuro del trasporto pubblico dei comuni che affacciano sulla Sp 415. Lo studio di fattibilità del costo di 280 mila euro, affidato a MM Spa, controllata del Comune di Milano a cui sono chiamati a contribuire i comuni  dell’asse Paullese non va proprio giù a molte amministrazioni. Il principale motivo è  la presenza, nelle ipotesi che verranno vagliate dal progetto, del potenziamento del trasporto su gomma e della BRT (che non è nient’altro che un trasporto su gomma su corsia preferenziale).  Poco importa se lo studio è solo il primo atto di un lungo percorso che dovrebbe portare gli enti territoriali ad avere dati aggiornati e scenari complessi  pianificati con un piano costi benefici. Dopo tanti anni, i cittadini dell’asse Paullese non vogliono sentir parlare di altro che di una mobilità pubblica su ferro. Come d'altronde ha sancito la Mozione del Consiglio regionale del 1 luglio 2014 votata da maggioranza e opposizione. Lo sa bene la maggioranza che amministra,  Peschiera Borromeo che in maniera distratta e superficiale stava portando l’adesione al progetto in approvazione nel Consiglio comunale del 26 settembre, a cui è toccato fare un passo indietro su indicazione della minoranza. Infatti l’emendamento approvato poi all’unanimità del Consigliere Massimo Chiodo e del Gruppo consiliare di Forza Italia chiedeva proprio di stralciare dalle premesse della delibera, il postulato che affermava che i risultati dello studio in futuro, siano considerati  vincolanti per il comune di Peschiera Borromeo. Dopo una lunga discussione Il timore che Città Metropolitana capitoli in questa battaglia preferendo altre soluzioni all’agognata linea ferrata ha prevalso e l’adesione allo Studio è stata approvata evitando quel cappio istituzionale. Altra storia a Pantigliate dove martedì 25 settembre, la Mozione del Consigliere  Antonio Malfettone approvata anch’essa all’unanimità in Consiglio comunale, chiedeva di inoltrare al  Comune di Milano la richiesta di rivedere completamente i costi dello studio per stralciare le ipotesi su gomma non gradite ai cittadini del piccolo comune milanese. In caso contrario, il Comune di Pantigliate sarebbe disposto a finanziare  solo ed esclusivamente gli studi di fattibilità legati alle linee ferrate.  Intanto il Movimento Cinque Stelle regionale prende posizione e fa sapere che al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli è stato consegnato un dossier con le opere prioritarie per la Lombardia tra cui i prolungamenti delle metropolitane, come ha spiegato il consigliere Marco Degli Angeli: «Dobbiamo guardare in avanti con una logica di vera pianificazione del territorio e della mobilità e non inseguire soluzioni incerottate. È necessario superare lo stallo scongiurando la realizzazione di ipotesi non gradite dai territori e da numerose forze politiche. Ci auguriamo quindi che prevalga finalmente il buon senso e che parta lo studio per la metro». Secondo il Consigliere Di Marco (M5S) essendo il progetto dei bus rapid transit alternativo al prolungamento della metro fino a Paullo, se i Comuni interessati dovessero optare per la realizzazione della prima soluzione “equivarrebbe a rimandare alle calende greche il prolungamento della metro. Per questo motivo il  M5S, chiede che si consideri solo il trasporto su ferro, più efficiente, veloce, sicuro, meno inquinante.
Giulio Carnevale

Mozione metro regione

mozione-metro-regione.pdf

1 commenti

Epicuro :
E il comune di Paullo che fa? Sempre prono ai diktat del partito democratico renziano? Quel partito che a milano vuole spendere milioni di euro per riaprire i navigli? Lo stesso che molto poco democraticamente costringerà migliaia di cittadini a svendere e/o a rottamare i propri mezzi diesel in ragione di una stupida e ingiustificata convinzione che gli stessi inquinano a prescindere degli ultimi espedienti scientifici attuati per ridurre quasi a zero l'inquinamento? Lo stesso partito che assorbe tutti i fondi disponibili per trasformare una città, milano, in una city stile Londra o Parigi con una skyline degna di tale aspirazione, innalzando palazzi e grattacieli con residenze da costi proibitivi ai più, tutto a somiglianza e immagine di quella elitè che considera il resto dell'umanità una cosa utile ai loro servigi ma che puzza e quindi da tenere fuori portata, appunto con la chiusura degli accessi e limitazioni alla "loro" libera circolazione. Inoltre in luogo di scali ferroviari sorgeranno ulteriori mostri di cemento e acciaio che daranno sfogo alla fantasia perversa di architetti amici dei soliti noti, tutto ciò nell'intento di rendere la città più attraente, ma per chi? Di sicuro non per i residenti sull'asse della paullese, puzziamo troppo di campagna per essere degni di fruire di una metropolitana che potrebbe scaricare centinaia e centinaia di peones direttamente nel centro città... non sia mai, per carità. | giovedì 27 settembre 2018 12:00 Rispondi