Mentre in Regione la Lega vota un emendamento del Pd che insidia Ungheria e Polonia, a Budapest Salvini offre loro la sua alleanza

Pizzul e Bussolati (Pd): «In poche settimane la Lega è passata da sovranista a europeista e ora si spinge a votare un documento critico con l’Ungheria di Orban e la Polonia di Morawiecky»

Il primo ministro ungherese Viktor Orban e Matteo Salvini, al tempo ministro dell'interno, durante la loro visita al confine ungherese-serbo vicino a Roszke, il 2 maggio 2019. EPA-EFE/Balazs Szecsodi

«Grazie al Pd, la Lombardia guidata dai sovranisti della Lega si schiera a favore della tutela dello stato di diritto contro le cosiddette democrazie illiberali di Ungheria e Polonia sul rispetto dei diritti democratici - così recita la nota stampa dei consiglieri regionali Bussolati e Pizzul -. È accaduto ieri sera in Consiglio regionale, con l’approvazione di un emendamento a firma Pd alla risoluzione della Regione Lombardia rispetto al Programma di Lavoro della Commissione Europea guidata da Ursula Von del Leyen. Nel consueto appuntamento annuale, la Lombardia ha così partecipato alla costruzione dal basso delle politiche europee, secondo una procedura codificata da anni».

Tutto questo accade nello stesso momento che  Orbán, Salvini e Morawiecki provano a costruire un nuovo partito europeo in un incontro svoltosi a Budapest in data odierna.

«Uno degli emendamenti approvati, il numero 20 -
continua il comunicato stampa del Pd-, a prima firma di Pietro Bussolati e del capogruppo Fabio Pizzul, impegna la giunta regionale lombarda “a esprimere in tutte le sedi statali ed europee” l’applicazione della Risoluzione legislativa del Parlamento Europeo approvata il 25 marzo 2021 che definisce sanzioni economiche per gli Stati che non tutelino lo Stato di diritto, con particolare riferimento a pluralismo, diritti democratici, indipendenza della magistratura, separazione dei poteri e uguaglianza di fronte alla legge. Lo scopo è “prevenire derive autoritarie e illiberali ed evoluzioni preoccupanti come quelle rilevate in Ungheria e Polonia.”»

«Per chi, come noi, ha l’aggettivo democratico nel nome, quello di oggi è un successo – dichiarano Pizzul e Bussolati -. In poche settimane la Lega è passata da sovranista a europeista e ora si spinge a votare un documento critico con l’Ungheria di Orban e la Polonia di Morawiecky. Se sia distrazione o convinzione lo vedremo, intanto il voto c’è stato. Ieri in Consiglio, però, non abbiamo parlato solo di diritti ma anche di vaccini, su cui è stata approvata la nostra proposta di promuovere la liberazione delle licenze per la produzione di massa, di green deal, di web tax per tassare i colossi del web e con i proventi sostenere le imprese europee, italiane e lombarde, e di difesa del made in Italy agroalimentare, con il sostegno al sistema Nutrinform contro il Nutriscore, o sistema a semaforo, di segnalazione dei cibi potenzialmente nocivi. Su tutte queste cose la Lombardia invia alla Commissione Europea segnali importanti e lo fa grazie all’iniziativa di tutto il Pd lombardo, dai Consiglieri regionali agli europarlamentari, alle segreterie regionale e nazionale che con noi hanno condiviso le proposte».