Milano, Rocca-Dell’Acqua (Fratelli d’Italia): giù le mani dal centro sportivo Masseroni

Critiche alla Giunta Sala per la gestione degli impianti sportivi e l’impatto sulle realtà sociali del quartiere.

Nella foto la situazione del centro sportivo via Madruzzo 3 in gestione a Milanosport

Francesco Rocca, Consigliere comunale di Milano, e Deborah Dell’Acqua, Vice Coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, lanciano un appello per salvaguardare il centro sportivo Masseroni Marchese, puntando il dito contro quella che definiscono una gestione che penalizza la socialità e lo sport di base. La loro denuncia arriva dopo quanto accaduto al centro di via Madruzzo 3, passato sotto il controllo di Milanosport, società partecipata del Comune di Milano, in attesa di un bando pubblico.

La fine di una realtà storica

«Il centro sportivo Masseroni Marchese in via Madruzzo 3 rappresentava un punto di riferimento per centinaia di famiglie e per il quartiere. Con una scuola calcio ben funzionante, era un luogo non solo dedicato allo sport, ma anche alla socialità, accogliendo giovani, scuole e associazioni del territorio», spiega Rocca. «Ora, quella che era una realtà viva è stata trasformata in un servizio asettico, dove la gestione si limita all’affitto di campi da calcetto e padel tramite un’app, senza alcuna attenzione al valore educativo e sociale che aveva prima. I giovani che frequentavano la scuola calcio sono stati costretti a cercare altre strutture o, peggio, a rinunciare del tutto allo sport».

La critica principale riguarda l’impoverimento della funzione sociale degli spazi sportivi pubblici. «L’assegnazione a Milanosport ha depauperato il quartiere, sostituendo una realtà consolidata con una gestione che non tiene conto delle esigenze delle famiglie e dei giovani», sottolinea Dell’Acqua. «È evidente che questa amministrazione non comprende l’importanza dello sport come veicolo di inclusione e crescita personale».

Il rischio per il centro di lampugnano

Oltre a via Madruzzo, l’attenzione si sposta ora sull’altro centro sportivo Masseroni Marchese, quello di via Terzaghi a Lampugnano. «Temiamo che si voglia replicare lo stesso schema, spegnendo un’altra realtà fondamentale per il territorio», avverte Rocca. Il centro di via Terzaghi è un’altra struttura storica, che svolge un ruolo cruciale per il quartiere, offrendo spazi per l’attività fisica e la socializzazione.

Dell’Acqua rincara la dose: «La Giunta Sala si dimostra ancora una volta nemica della socialità. Non possiamo accettare che un’altra struttura venga svuotata della sua anima e trasformata in un mero luogo di business. Il Comune ha il dovere di tutelare queste realtà e di garantire che continuino a servire la comunità».

Il monito al comune: preservare il valore sociale dello sport

Per i rappresentanti di Fratelli d’Italia, la questione non è solo sportiva, ma anche politica e sociale. «La gestione degli impianti sportivi non può limitarsi a una mera logica di profitto», sottolineano Rocca e Dell’Acqua. «Gli spazi sportivi devono rimanere luoghi di aggregazione e crescita, soprattutto in città come Milano, dove i giovani hanno sempre meno possibilità di accesso ad attività sportive a costi contenuti».

I due esponenti di Fratelli d’Italia chiedono alla Giunta Sala di rivedere le proprie scelte e di lavorare per garantire che i centri sportivi rimangano a disposizione delle famiglie, delle scuole e delle associazioni del territorio. «Ci batteremo affinché il centro sportivo di via Terzaghi non subisca la stessa sorte di quello di via Madruzzo», concludono, annunciando iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e mettere pressione sull’amministrazione comunale.

Il futuro dello sport a milano

La vicenda del centro Masseroni Marchese solleva interrogativi più ampi sulla gestione degli spazi sportivi a Milano. La città, pur vantando numerose strutture, sembra dover affrontare sfide crescenti per garantire l’accessibilità e la qualità dei servizi sportivi. In un contesto urbano dove il verde pubblico e gli spazi condivisi sono sempre più ridotti, la gestione oculata di queste realtà è cruciale per preservare il tessuto sociale della città.

Resta da vedere se l’amministrazione comunale prenderà in considerazione le critiche e lavorerà per bilanciare le esigenze economiche con quelle sociali.