Riapertura scuole, Toccalini, Lega Giovani: «Il Governo sta mettendo a rischio la salute di milioni di studenti e dei loro familiari. Nulla è stato fatto»

Gazzola: «Azzolina, De Micheli e Conte sono i responsabili di questo ennesimo fallimento. Vogliamo il ritorno integrale in presenza»

A sinistra Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale del movimento giovanile della Lega. A destra Matteo Gazzola, coordinatore provinciale del movimento giovanile della Lega

«Il Governo sta mettendo a rischio la salute di milioni di studenti e dei loro familiari -dichiara Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale del movimento giovanile della Lega -. Vogliono imporre il rientro in presenza il 7 gennaio, ma in più di un mese di didattica digitale integrata nulla è stato fatto di concreto dall'Esecutivo per consentire una ripresa in presenza in sicurezza» Questa la denuncia del movimento giovanile leghista, a cui fa eco anche la Lega Giovani Martesana a seguito delle segnalazioni di molti studenti che fino agli ultimi giorni di pausa didattica non sono stati messi a conoscenza delle modalità per il ritorno in classe, in un clima di confusione che ha alimentato timori e preoccupazioni per ciò che succederà nelle prossime settimane. «All’annuncio del Governo, risalente al 3 dicembre, che aveva previsto come dal nuovo anno gli studenti e il personale scolastico sarebbe tornati al 75% in presenza, non sono seguiti interventi per potenziare il trasporto pubblico locale o il sistema di tracciamento, con istituti scolastici abbandonati a se stessi nel progettare e programmare il ritorno alla didattica in presenza».

«Azzolina, De Micheli e Conte sono i responsabili di questo ennesimo fallimento. In queste settimane a più riprese abbiamo provato a incalzare e sollecitare il Governo, affinché gli istituti scolastici potessero accogliere nuovamente i nostri liceali. La Lega Giovani -  conclude Matteo Gazzola, coordinatore provinciale del movimento giovanile della Lega - vuole un ritorno integrale in presenza. Siamo consapevoli di come la didattica a distanza non sia uno strumento formativo sufficiente, ma è comunque necessario che i trasporti pubblici siano implementati, in corse e carrozze, e che le nostre scuole possano essere riaperte in sicurezza, una volta per tutte!».