#SanGiuliano2016: Gino Marchitelli candidato sindaco per “San Giuliano Bene Comune”

Il movimento, che nasce dal basso, si propone di rendere la città più solidale e partecipata, ponendo al centro scuola, cultura e lavoro

Marchitelli: «Necessario contrastare le politiche neo liberiste dei governi europei e mondiali»

L'elenco dei candidati sindaco per le prossime elezioni Amministrative sangiulianesi si arricchisce di una nuova realtà, “San Giuliano Bene Comune”, che propone la candidatura a primo cittadino dell’elettricista e scrittore Gino Marchitelli. Il movimento, che nasce dal basso, si propone di mettere al centro della propria azione politica alcune tematiche fondamentali, a cominciare da Scuola e Cultura. «È necessario valorizzare la scuola e il ruolo di studenti e insegnanti – sostengono gli esponenti - , vero motore sociale per costruire una società migliore». Allo stesso modo «Occorre potenziare la partecipazione dei comitati di quartiere, che rappresentano uno strumento di conoscenza e Cultura territoriale». Per quanto concerne il Lavoro, invece, a livello locale “San Giuliano Bene Comune” propone di costruire momenti di incontro tra sindacato, giovani e imprese per realizzare progetti di avviamento al lavoro «senza salari da fame e sfruttamento». In materia di Casa, invece, secondo gli esponenti del movimento «L’ente locale deve attuare una forma di censimento del patrimonio sfitto e realizzare una forma di locazione solidale, a tutela delle famiglie in grave difficoltà». Così anche la Salute viene considerata un bene comune primario e, in tal senso, «Il Comune deve farsi promotore di momenti di tutela della salute in modo popolare, come il dentista e gli ambulatori sociali, respingendo le politiche neo-liberiste che trasformano la salute in merce». Riguardo Ambiente e Territorio, invece, “San Giuliano Bene Comune” propone l’incentivazione della mobilità dolce attraverso il potenziamento del trasporto pubblico e delle piste ciclabili, ma anche la valorizzazione della vocazione agricola di San Giuliano, promuovendo forme di acquisto collettivo e a “km 0” come Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e Popolare (GAP).  
Redazione Web