150 anni d’Italia: puntiamo al futuro

Una riflessione che oggi ha maggiore valenza anche e soprattutto nell’ambito dell’Unione Europea, nella quale si riconoscono gli stati europei un tempo conflittuali, oltre al fatto che oggi, nel nostro Paese, stanno prendendo sempre più piede le ragioni del federalismo. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, in un recente convegno a Genova, ha affermato che «l'Unità d'Italia fu perseguita e conseguita attraverso la confluenza di diverse visioni, strategie e tattiche, la combinazione di trame diplomatiche, iniziative politiche e azioni militari, l'intreccio di componenti moderate e componenti democratico rivoluzionarie. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono». Nel 2011 saranno quindi trascorsi 150 anni dell’unificazione dell’Italia. Un secolo e mezzo, durante il quale il Paese è cambiato profondamente: ha modificato i propri modelli di riferimento, ha vissuto importanti fenomeni migratori (all’inizio del XX secolo molte famiglie dal Nord e dal Sud Italia migrarono per cercare lavoro), ha affrontato e superato momenti di crisi (il cosiddetto periodo dell’austerity, ad esempio). Le difficoltà, infatti, rappresentano spesso per le società un’occasione di rilancio o anche semplicemente di riflessione. Così il 2011 e i festeggiamenti del 150° dell’unità di Italia possono essere un’occasione per un dibattito articolato e che coinvolga tutta la società italiana, che porti a riflettere sul passato e sul presente, per guardare al futuro.