A Santa Giulia, una promenade di vergogna e reticenza

Tra una promenade pedonale che doveva essere il fiore all’occhiello della zona e sembra invece un vicolo cieco in un’anonima schiera di palazzoni, e un parco pubblico che resta recintato in attesa che vengano fatti accertamenti sulla falda acquifera, a Rogoredo ultimamente le occasioni di dibattito non mancano. Per gli abitanti, il problema principale sembra capire qual sia il problema. Non è un gioco di parole; è ciò che sta accadendo dal luglio dello scorso anno, quando l’area ex Montedison è stata sequestrata in seguito al presunto ritrovamento di materiale tossico nel sottosuolo, e con essa anche il “Parco Trapezio” compreso tra via del Futurismo e via Cassinari, dove è stata realizzata la scuola materna. Ufficialmente, le aree restano chiuse in attesa di conoscere le condizioni dell’acqua sotterranea. Praticamente, ci si chiede perché in 8 mesi ancora non siano state effettuate le analisi, o nel caso queste siano state eseguite, perché non vengano comunicati i risultati. L’acqua che finisce nelle tubature delle abitazioni di Santa Giulia, difatti, è integra - anche perché non viene pescata nel sottosuolo dell’area incriminata, ma arriva dalla falda di piazzale Bologna-piazzale Cuoco: le garanzie arrivano dalle analisi effettuate regolarmente ogni 3 mesi e inviate agli amministratori degli stabili. Ma allora l’acqua inquinata (ammesso che lo sia) dei terreni ex-Montedison dove va a finire? E, soprattutto, perché le analisi non sono state ancora condotte? È ovvio che l’Amministrazione comunale di Milano stia perdendo molto più della faccia: primo perché la presenza di eventuali sostanze nocive nel terreno confermerebbe i sospetti che la bonifica non sia stata eseguita a regola d’arte, nonostante i nulla-osta rilasciati ai tempi dalle autorità competenti - tra cui l’Arpa e lo stesso Palazzo Marino. In secondo luogo, perché questo comporterebbe una gestione del problema praticamente impossibile. Se il sottosuolo di Santa Giulia è inquinato, cosa si fa? Le case non possono essere demolite e ricostruite da un’altra parte. Inoltre, l’enorme parco pubblico non potrebbe essere aperto, e con esso anche la scuola materna. Cose piuttosto difficili da spiegare ai cittadini.
L’assessore Masseroli lo scorso 27 marzo è intervenuto a una manifestazione sulla promenade ed è riuscito a centrare due obiettivi: scansare le uova che gli sono state tirate dal terrazzo di un terzo piano e rimandare tutta la questione di un mesetto. Secondo le sue parole, a fine aprile saranno finalmente disponibili i dati relativi alle aiuole di via Cassinari. C’è già chi scommette su una clamorosa inaugurazione in pompa magna della promenade pochi giorni prima delle elezioni comunali del 15 e 16 maggio. Sarebbe una cosa assolutamente spettacolare. Quasi come il progetto della “città nella città”.

Davide Zanardi