Al Congresso provinciale dell’Udc sono stato eletto segretario del partito. Il mio impegno? Dovere e speranza

Alessandro Sancino

Capogruppo dell’Unione di Centro della Provincia di Milano
Durante il weekend del 26 e 27 novembre, si sono tenuti a Milano il Congresso comunale e quello provinciale dell’Udc. Il primo ha acclamato segretario il coordinatore uscente Pasquale Salvatore, mentre il secondo si è concluso con l’elezione del sottoscritto.

Posso dirmi assolutamente soddisfatto di questi risultati che segnano una nuova e impegnativa fase politica del Partito a Milano e in tutta la Provincia. Personalmente, come affermava don Sturzo, «ho sentito il dovere di impegnarmi in politica ed il dovere si chiama speranza»: il dovere di impegnarmi per i cittadini e di tornare a dare autorevolezza alla politica. Celebrare i Congressi, inoltre, è stato un segno di alta democrazia. Così come assolutamente positivo, in entrambi i casi, è stato l’accordo per una lista unitaria: compito della politica è quello di unire. Coerenza, sobrietà, rigore, meritocrazia e trasparenza guideranno il nuovo percorso politico dell’Unione di Centro. 

È urgente oggigiorno colmare il vuoto di rappresentanza politica che ci circonda, ci hanno ricordato Pier Ferdinando Casini e Rocco Buttiglione ai Congressi. Come? Basta, ad esempio, alle misure demagogiche che servono solo ad aumentare il consenso popolare. Basta con le chiacchiere, serve senso di responsabilità. Sono banditi gli schematismi e i vecchi ideologismi: Destra, Sinistra, ma anche Centro sono parole che non significano più nulla. Non hanno più alcuna rilevanza rispetto ai problemi veri della gente. Una politica che deve essere votata alla soluzione dei problemi quotidiani, non figlia del populismo, ma attenta a tutelare le ragioni del bene. Servono competenze, etica e meritocrazia.