Agenti feriti al carcere Opera, De Corato: «Alla polizia penitenziaria niente taser per difendersi; si alle casette dell’amore per detenuti». Podcast.

«Esprimo la mia solidarietà ai due agenti feriti e a tutta la categoria della polizia penitenziaria troppo spesso dimenticata». Ascolta il podcast.

Il carcere di Opera

Il carcere di Opera

Milano (31 maggio 2022) – «Ennesima rissa in un carcere lombardo: dopo quelle a Brescia e Cremona, nei giorni scorsi è accaduto anche ad Opera. Siamo di fronte a una situazione che vede sempre la polizia penitenziaria farne le spese a discapito della propria incolumità». Commenta così, l’assessore alla Sicurezza di regione Lombardia Riccardo De Corato, la violenta rissa scoppiata nei giorni scorsi nel carcere di Milano-Opera tra detenuti italiani e stranieri che ha portato al ferimento di due agenti della penitenziaria. «Nei giorni scorsi – aggiunge l’assessore- dopo il tentato strangolamento di un agente, nel Carcere di Cremona, Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, in una nota aveva affermato che il sistema penitenziario fosse al collasso e che questi eventi testimoniano l’escalation di violenza nelle carceri italiane ed evidentemente al Ministro Cartabia non interessano. Da anni dico che esiste troppa attenzione ai diritti dei delinquenti rispetto a quelli di chi indossa una divisa. Non stupisce quindi che il governo abbia stanziato 28 milioni di euro per realizzare le stanze dell’amore nelle carceri italiane e nulla, invece, per dotare di mezzi più adeguati alla difesa le guardie carcerarie. Mi riferisco al taser, dotazione che eviterebbe il corpo a corpo con gli esagitati di turno. Strumento al quale il Ministro alla Giustizia ha chiuso le porte dicendo che sarebbe un elemento di pericolo in più. Esprimo -conclude De Corato-, infine, la mia solidarietà ai due agenti feriti e a tutta la categoria della polizia penitenziaria troppo spesso dimenticata».