Diritto del lavoro: il Jobs Act è stata una delle riforme più impattanti e più discusse negli ultimi anni

Uno dei primi punti salienti sulle disposizioni/modifiche previste dal Jobs Act 2017, è la possibilità per le aziende di convertire i contratti di solidarietà difensivi in espansivi

Nel corso del 2017 sono cambiate diverse cose sul piano della regolamentazione del posto di lavoro: non a caso sono molte le aziende e i lavoratori che, piano piano, stanno cercando di assimilare queste novità. Questo perché a gennaio 2017 sono state proposte alcune modifiche nel regolamento del Jobs Act, come ad esempio l’introduzione dei voucher INPS. Oltre ai cosiddetti buoni lavoro, poi, il nuovo anno ha portato con sé altre novità: sia nel campo dei contratti di lavoro, sia nella disoccupazione, sia nel campo dell’assunzione di disabili. Oggi passeremo in rassegna le novità più importanti contenute nel Jobs Act 2017, cercando di orientarci in queste modifiche che tanto stanno facendo discutere. Per entrare nello specifico, però, è sempre necessario consultare degli avvocati del lavoro a Milano.

Jobs Act 2017: i punti salienti sulle nuove disposizioni

Uno dei primi punti salienti sulle nuove disposizioni/modifiche previste dal Jobs Act 2017, è la possibilità per le aziende di convertire i contratti di solidarietà difensivi in espansivi. Questa riforma è stata pensata per accentuare l’occupazione di nuovo personale, consentendo alle imprese di ottenere questa conversione senza modificare il precedente orario di lavoro. Lo scopo è agevolare l’assunzione di nuove risorse, soprattutto orientate verso l’occupazione dei giovani. Inoltre, vi è anche una seconda modifica molto importante: stavolta verrà coinvolta la definizione dello status di “disoccupato”. Oltre all’assenza di reddito e di lavoro, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego: un’operazione possibile via Internet. Quali sono le altre modifiche appartenenti al Jobs Act 2017? È stato prorogato di 30 giorni l’assegno per i disoccupati NASPI, e vi saranno importanti news anche nel campo dei lavoratori disabili: per rientrare nella categoria, la disabilità prevista scenderà dal 61% al 60%. Infine, sarà possibile presentare le dimissioni tramite richiesta telematica.

Voucher INPS: una delle principali novità del 2017

L’introduzione dei voucher INPS rappresenta senza dubbio la novità più importante di questo Jobs Act 2017: da quando sono stati introdotti, però, sono andati incontro a non poche critiche. Di cosa si tratta? I suddetti voucher consentono al datore di lavoro di remunerare le prestazioni saltuarie di un lavoratore tramite questi buoni: non si tratta di una vera e propria novità, considerando che questi voucher esistono dal 2003. La principale differenza sta nel fatto che, rispetto al passato, adesso possono essere utilizzati per una vasta gamma di prestazioni, e non più in casi particolari. Inoltre, la soglia massima di guadagno annuo con i voucher è stata estesa nei 12 mesi da 5.000 a 7.000 euro. Come funzionano? Ogni voucher prevede un incasso per il lavoratore lordo, al quale dovrà essere detratto il 13% di contributi INPS: i tagli (lordi) sono da 10, 20 e 50 euro. Perché sono stati criticati? Per via dell’utilizzo da parte di alcuni datori di lavoro per coprire le prestazioni in nero, e per cautelarsi in caso di controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro.

1 commenti

epicuro :
Riempirsi la bocca con i migliaia di posti lavoro creati grazie a questa riforma del lavoro (usare l'italiano mi sembra più giusto visto che per ora l'Italia è ancora una nazione indipendente) che sono per la maggior parte lavori precari, checchesenedica. In realtà è l'ennesimo passo verso la restaurazione di una nuova forma di capitalismo, che già sarebbe una definizione nobile, ma che in realtà io definisco nuova forma di "bastardismo", ma la spiegazione la rimando ad altre occasioni, in realtà questa riforma è la legalizzazione della schiavitù che vede da una parte una classe di padroni che pensano che l'attività lavorativa deve essere pagata il meno possibile e dall'altra una moltitudine di giovani, meno giovani e anziani lavoratori che hanno perso la speranza, o meglio, il riconoscersi in una classe di politici che dovrebbero tutelarli nel rispetto della primigenia costituzione, non quella violentata negli ultimi anni proprio dai suddetti politici. Mi dispiace non vedere milioni di persone in piazza a rivendicare uguaglianza, diritti e libertà di mandare a quel paese una presunta comunità (che non ha niente a che vedere con il significato intrinseco della parola) europea che è oramai in mano ai predetti restauratori del bastardismo economico. | sabato 16 dicembre 2017 12:00 Rispondi