La popolarissima applicazione di di Facebook conferma le indiscrezioni: WhatsApp gratis ma con pubblicità

Con questa mossa Mark Zuckerberg garantirà la gratuità della piattaforma e ricavi da favola ai suoi azionisti

La notizia era nell’aria fin dal 2016 quando Facebook acquistò Whatsapp per 19 miliardi di dollari e rinunciò al canone annuale. A sverlarlo è Chris Daniels, vicepresidente di WhatsApp che qualche giorno fa a Nuova Delhi (India) ha risposto ad una domanda del “The Economic Times” : «Si, inseriremo annunci pubblicitari nello Status e questa sarà la modalità di monetizzazione principale per l'azienda e un'opportunità per altre aziende di raggiungere le persone su WhatsApp». Una notizia che incoraggia i sostenitori dell'app competitor per eccellenza di WhatsApp, Telegram, che per ora rimane gratuita e senza pubblicità. Il co-fondatore di WhatsApp Brian Acton  lasciò la compagnia nel 2017 in disaccordo con Mark Zuckerberg il quale secondo lui avrebbe pianificato l'inserimento della pubblicità nel sistema di messaggistica istantanea già nel 2014. Allora in Europa il costo dell’abbonamento annuale era di 89 centesimi. Da quando è stata acquisita da Facebook alla stratosferica cifra di 19 miliardi di dollari, è stata resa gratuita e sono aumentati a dismisura gli utenti. L’azienda americana ha così studiato come inserire i messaggi pubblicitari considerati il modo migliore per monetizzare grandi capitali. 

Come sulle stories di Instagram e di Snapchat la pubblicità verrà visualizzata nello stato di WhatsApp, che è stato lanciato all’inizio dello scorso anno. Così al profilo verrà aggiunta una combinazione di contenuti multimediali, che verranno crittografati nello stesso modo con cui vengono crittografati i messaggi. Le pubblicità saranno così visibili per 24 ore, per poi scomparire come avviene per le Instagram stories. Whatsapp gratis, ma con la pubblicità. Questo secondo i piani di Mark Zuckerberg, dovrebbe ripagare gli altissimi costi che Facebook sta sostenendo da anni e generare altissimi profitti dato che la pubblicità venduta sarà incisiva, geolocalizzata e profilata. Insomma non saremo più utenti, ma potenziali consumatori tanto che con questa mossa si stima che i ricavi di Facebook e il suo titolo in borsa, andranno alle stelle.

Giulio Carnevale