Le criptovalute sono un rischio o un'opportunità?

Una guida pratica per districarsi fra le cripovalute

Le criptovalute sono le principali protagoniste, da diversi anni ormai, del mondo dell’economia e degli investimenti. Si tratta di valute virtuali che vengono direttamente gestite dai privati che le detengono, grazie ai traguardi raggiunti dai sistemi di crittografia digitale, l’ultimo dei quali è rappresentato dalla tecnologia blockchain.

Ne deriva dunque che le criptovalute non siano legate all’andamento economico e finanziario di un particolare paese nel mondo e che non siano legate a tassi di interesse o alle politiche monetarie nazionali e internazionali. Bitcoin è inoltre la prima criptovaluta mai creata, il cui dominio è stato registrato online nel 2008 e la prima transazione mai avvenuta è stata effettuata nel 2009. Soltanto qualche anno dopo la capitalizzazione totale delle criptovalute, durante quella che si presentò come una vera e propria bolla, è arrivata a circa 800 miliardi di dollari. Quando nel 2018 si sgonfiò, il totale si arrestò a 220, metà dei quali erano collegati esclusivamente al Bitcoin. Rispetto a quest’ultimo le due divise Ethereum e Ripple rappresentano un ulteriore passo in avanti nella tecnologia e nel loro funzionamento.

La prima in realtà è il nome del sistema collegato a una valuta chiamata Ether, un network all’interno del quale poter creare persino contratti definiti intelligenti (smart contract) considerati denaro digitale a tutti gli effetti. Ripple invece non è solo una criptovaluta, bensì un protocollo internet open source che funziona come un network di pagamenti, all’interno del quale effettuare transazioni mediante una valuta che porta lo stesso nome. Il mondo degli investimenti sulle criptovalute si muove grazie ai siti autorizzati e sicuri per comprarle.

La sicurezza delle criptovalute è garantita da un sistema di protezione chiamato blockchain (letteralmente catena di blocchi): un registro digitale e condiviso di dati codificati che contiene le informazioni in ordine cronologico relative a ogni singola unità di criptovaluta esistente, nonché i trasferimenti che questa ha subito dal portafoglio di un utente a quello di un altro. I portafogli digitali disponibili per le criptovalute sono in totale cinque e si suddividono in portafogli per desktop, per dispositivi mobili o portafogli online, hardware o con supporto cartaceo.

Le migliori criptovalute

Come detto in precedenza le criptovalute stanno recitando un ruolo di primo ordine nel mondo degli investimenti e non solo. Qui possiamo trovare la lista di tutte le criptovalute più importanti, tra cui come detto c’è Bitcoin. Secondo gli esperti il Bitcoin, entro la fine del 2021 o il primo trimestre del 2022, potrebbe toccare quota 150.000 dollari, per una variazione percentuale positiva del 212% rispetto alla valutazione corrente della crypto, scambiata ora ad oltre 50.000 dollari.

Lo scorso marzo Bitcoin veniva scambiata a 9.160 dollari, ma le evoluzioni sul fronte pandemico, l’halving e la crescente fiducia sul potenziale mainstream della valuta hanno contribuito ad accelerarne il passo, fino a toccare un rialzo anno su anno del 424%.

Tra le principali concorrenti del Bitcoin c’è la criptovaluta Ethereum, la moneta digitale nata nell’agosto del 2015 grazie allo sviluppatore Vitalik Buterin. Si tratta di una piattaforma decentralizzata basata sulla tecnologia blockchain, esattamente come Bitcoin. L’ether è la moneta digitale che può essere utilizzata per le transazioni sulla piattaforma. Ad oggi rappresenta la seconda criptovaluta più famosa al mondo, subito dopo Bitcoin.

C’è poi Theter che si differenzia dalle altre criptovalute in quanto mira ad essere una sostituta della moneta legale. Le transazioni avvengono tramite la piattaforma Omni, anch’essa basata sulla blockchain.

Attualmente con una capitalizzazione pari a 10 miliardi di dollari è la più importante tra le stablecoin, con una crescita esponenziale avvenuta sopratutto negli ultimi tre anni.

Tra le prime monete digitali seguite a Bitcoin c’è Litecoin, la valuta creata da Charlie Lee nel 2011. Si tratta di una criptovaluta peer-to-peer molto simile a Bitcoin ma si differenzia con quest’ultimo nella possibilità di accedere ad un maggior numero di portafogli virtuali.

La capitalizzazione attuale di Litecoin è pari a circa 3 miliardi. Dopo una considerevole crescita, negli ultimi anni la criptovaluta ha subito un forte arresto e attualmente è classificata come la decima tra le più importanti monete digitali al mondo.

Alle spalle di Litecoin troviamo Chainlink, la criptovaluta gestita dall’omonimo network decentralizzato che si pone come ponte tra gli smart contract – come quelli presenti in Ethereum - e i dati esterni.

Sviluppata dai programmatori Sergey Nazarov e Steve Ellis, la valuta è entrata in una fase di price discovery grazie alle voci che vedono Grayscale pronta a lanciare un fondo basato su Link, nome di mercato della crypto. Chainlink, al momento della scrittura, ha una capitalizzazione di mercato di 10,3 miliardi di dollari, e viene scambiata a 25 dollari.

Il Bitcoin Cash è, come spiega il sito web di riferimento, “denaro elettronico peer-to-peer per internet”. Si tratta, in breve, di un fork del BTC, ovvero una moneta nata da dissidi interni tra minatori, sviluppatori e investitori sui protocolli Bitcoin, e slega completamente la propria operatività dalle banche centrali e dalla fiducia degli investitori istituzionali.