Melegnano: dopo il tira e molla fra maggioranza e opposizione il referendum sulla navetta per l’ospedale si farà

La consultazione popolare per il ripristino del trasporto pubblico verso l’ospedale di Vizzolo Predabissi avrà luogo insieme alle elezioni europee

Comune di Melegnano

Comune di Melegnano palazzo Broletto approva all'unanimità l'indizione del referendum per la navetta comunale

Il referendum civico per l’istituzione della navetta comunale si farà, probabilmente a maggio 2019. Questo è quanto ha stabilito il consiglio comunale che si è tenuto nella serata di mercoledì 23 gennaio 2019 a palazzo Broletto a Melegnano.

Un consiglio comunale molto acceso, nel quale la discussione per il referendum sul trasporto comunale – per cui sono state raccolte 916 firme tra i cittadini – ha occupato quasi tutto il tempo a disposizione. l consiglieri comunali, pur con motivazioni differenti, alla fine hanno approvato all'unanimità l’indizione del referendum. «Rimaniamo dell’opinione – spiegano i componenti del comitato promotore – che la deliberazione (del consiglio comunale Nrd) sia illegittima, perché il sindaco deve indire il referendum su richiesta degli elettori del comune, senza alcuna mediazione o approvazione di altri organi politici. Il comitato giudica pertanto positivo l'esito della votazione, perché l'obiettivo principale per i promotori è che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi su un servizio essenziale per la comunità. Bene hanno fatto quindi i consiglieri che, pur ritenendo non legittima la deliberazione, sono rimasti in aula e hanno votato a favore del referendum».

Nel corso del consiglio comunale, Forza Italia ha inoltre presentato una mozione, firmata da tutte le minoranze, per la modifica dell’articolo 4 del Regolamento referendario comunale in modo da escludere chiaramente in futuro l’intervento consiliare ed evitare possibili interpretazioni errate o fuorvianti rispetto alla procedura.

Soddisfatto il sindaco Rodolfo Bertoli: «Mi preoccupava la possibilità che venisse bloccato il progetto della navetta intercomunale, che prevede un collegamento per il trasporto pubblico relativo a sei comuni (Carpiano, Dresano, Melegnano, Cerro al Lambro, Colturano e Vizzolo Predabissi); una volta chiarito però che i due progetti hanno competenze diverse (uno comunale e uno che fa capo all'Agenzia di bacino e a Città metropolitana di Milano) e pertanto si può portare avanti il progetto intercomunale, non vedo perché restare sulla posizione di astensione. Quindi abbiamo votato a favore del referendum. Tra l’altro non ritengo nemmeno ci sarà un raddoppio di costi portando avanti entrambe le cose perché il referendum verrà fatto in concomitanza con il voto per le europee e la sperimentazione del trasporto intercomunale non sarà gestita dal Comune di Melegnano ma dall'Agenzia di bacino. Inoltre abbiamo già preso un impegno ufficiale per ridiscutere le normative comunali».

Alberto Corbellini, capogruppo del Pd, rimane critico anche con la sua maggioranza: «Noi abbiamo avuto pieno rispetto per il referendum dei cittadini e ci siamo attenuti all'interpretazione del segretario comunale. Il  comportamento delle minoranze e di alcuni membri della maggioranza è stato contraddittorio».

A rispondere per primo al collega, è il consigliere Pd Dario Ninfo: «Non è previsto alcun passaggio in consiglio per indire il referendum, respingendo le pregiudiziali si è persa un’opportunità, quella di ritirare il punto dall'ordine del giorno ed essere coerenti con quanto previsto dallo Statuto e dal Regolamento».

«Ho posto una pregiudiziale sul punto – spiega il consigliere Pd Elisabetta Codazzi –, ritenendo fondatamente che Statuto e Regolamento non attribuiscano al consiglio comunale una competenza a deliberare in merito all'indizione del referendum consultivo di iniziativa dei cittadini».

Vito Bellomo, capogruppo di Forza Italia, condividendo il parere della collega Codazzi ha aggiunto: «Il segretario comunale, nel suo parere, non ha considerato l’articolo 6 del Regolamento referendario».

Anche Lucia Rossi, capogruppo di Insieme per Melegnano, ha fatto trapelare il suo disappunto: «Ci vuole onestà intellettuale, la volontà dei cittadini non può passare dal voto politico. Questa delibera non andava votata perché illegittima». 

«Avrei preferito – ha commentato Pietro Mezzi, di Sinistra per Melegnano-Melegnano progressista, raggiunto telefonicamente in ospedale dove è ricoverato – che il consiglio comunale ritirasse la delibera. La maggioranza, forzando, ha voluto far votare il consiglio. Alla fine, con tanti distinguo, tutti hanno votato a favore. L’obiettivo primario era consentire ai cittadini di votare. A breve modificheremo il Regolamento per evitare future ingerenze del consiglio».
Elisa Barchetta
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