Credito di imposta sanificazione e dpi: oltre al danno la beffa il Governo aveva deciso che fosse il 60% invece sarà di circa il 15%

A denunciarlo il segretario generale dell'Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, Marco Accornero che chiede al governo di salvare le imprese

Il Governo aveva deciso di inserire nel Decreto Rilancio una misura che andasse a tutelare contribuenti ed imprese che, a causa della pandemia da Covid-19, hanno dovuto sostenere spese per la sanificazione e per l'acquisto di dispositivi di protezione, anche per ottemperare a specifici protocolli. «Era stato previsto - spiega il segretario generale dell'Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, Marco Accornero - un credito di imposta pari al 60% delle spese sostenute, con un limite massimo di 60mila euro per ciascun beneficiario. Oggi l'Agenzia delle Entrate - rimarca Accornero - ha emanato un provvedimento che, tenuto conto dell'ammontare complessivo dei crediti di imposta richiesti per la misura in questione, calcola la percentuale riconosciuta non più nel 60%, bensì in un misero 15,6423%. Una autentica beffa che si aggiunge al gravissimo danno sofferto dalle imprese in questi mesi e che aggrava ulteriormente una crisi che sta divampando. Sanificazione e dispositivi di protezione - sottolinea il segretario generale degli artigiani - sono stati provvedimenti imposti alle imprese per la ripresa dell'attività in sicurezza secondo precisi protocolli. Spese improduttive e non legate all'attività di impresa sostenute immediatamente dagli imprenditori che hanno caratterizzato un costo vivo che solo con la concessione di un credito di imposta del 60% poteva essere parzialmente recuperato. Ora la comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che definisce nel 15,6423% il rimborso, da calcolare peraltro sul 60% della spesa effettivamente sostenuta, e quindi pari a un reale 9,38%, appare inaccettabile e ingiusto. Per imprese in ginocchio e al collasso - conclude Accornero - questa notizia rappresenta un ulteriore danno economico e una mortificazione morale. Ci appelliamo al Governo affinché proceda con estrema urgenza a rimpinguare le risorse necessarie a rimborsare come promesso le aziende, onorando appieno i propri impegni».

2 commenti

Michele :
Pazzesco! Il Governo in piena crisi Covid, dopo aver sottovalutato il problema dell'epidemia, dopo aver dimostrato incompetenza e impreparazione nella gestione dell'emergenza, decide di offrire una detrazione del 60% per spese di sanificazione e dpi senza menzionare tetti di spesa o limiti di budget di bilancio a livello statale. Ora invece si scopre che i fondi destinati al contributo sono limitati e che i dpi agevolati sono solo quelli marcati CE e con specifici requisiti, quando ricordo che nemmeno quelli acquistati con i ns soldi dal Governo e provenienti dall'estero erano a norma. Questa è una vera e propria presa in giro nei confronti delle imprese italiane che nell'emergenza hanno garantito la tutela del lavoro, dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori. Ed è scandaloso che tale comportamento non abbia avuto alcuna risonanza a livello mediatico (se non su stampa specializzata). | venerdì 18 settembre 2020 12:00 Rispondi
Michele :
Ancora non ci siamo! Ma come può questo Governo pretendere fiducia e rispetto degli Italiani e delle Imprese Italiane, quando a fronte degli incessanti proclami mediatici di aiuti, contributi e indennizzi, non fanno seguito fatti concreti. Non mi riferisco ai "milioni" di euro che vengono sbandierati come aiuti per stimolare l'economia o per indennizzare coloro che hanno subito perdite a seguito della pandemia, ma che in realtà nascondono quasi sempre il trabocchetto del click day (a mio avviso un sistema di erogazione assolutamente antidemocratico), ma, ancora una volta, a quella barzelletta del credito di imposta per le spese di sanificazione sostenute. Ebbene, dapprima "venduto" come contributo pari al 60%, poi riconosciuto per la misera percentuale del 9,3%, e infine incrementato con il Decreto di Agosto solamente al 28,3%. Basta? Perchè? E il resto che è stato promesso? Nessuno più ne parla, nonostante siamo tantissime le piccole realtà aziendali già provate dalla crisi che sono state costrette ad indebitarsi per assecondare i protocolli anti-Covid loro imposti. | giovedì 17 dicembre 2020 12:00 Rispondi