Expo, raggiunta quota 20 milioni di biglietti, ma occhi puntati sulla Carta di Milano
L'obiettivo minimo dei 20 milioni di biglietti venduti è stato raggiunto, ma Expo sembra aver dimenticato il suo scopo, così la vera eredità per il futuro sarà la Carta di Milano

Le folli code all'ingresso di Expo
16 ottobre 2015
Nonostante il successo nei numeri, la Caritas Internazionale boccia Expo
Obiettivo raggiunto: venti milioni di biglietti venduti. Ad annunciarlo ieri con orgoglio sono stati il commissario Beppe Sala e il ministro Maurizio Martina, il quale precisa che i venti milioni non sono gli ingressi effettivi ma i biglietti venduti, che molti non hanno ancora sfruttato. Il prossimo obiettivo sarà quindi quello di raggiungere quota venti o ventuno milioni di ingressi all’Esposizione Unversale. Nonostante gli scetticismi iniziali, bisogna ammettere che comunque siamo riusciti a raggiungere la quota minima obbligatoria, ed Expo, nonostante l’iniziale finta partenza, si può definire un successo sotto il profilo dei numeri di visitatori, i quali hanno partecipato anche al rilancio turistico di Milano. Ma sotto altri profili, l’Esposizione non ha lasciato il segno, in particolar modo se si ricordano le parole del Papa il giorno inaugurativo, che sottolineava l’importanza di questo evento per affrontare le problematiche legate alla povertà nel mondo. È proprio la Caritas Internazionale a bocciare Expo, poiché in questi mesi sarebbe venuta a mancare proprio la voce dei poveri, e non si sarebbero affrontati i veri problemi del pianeta.

La Carta di Milano è il vero lascito di Expo, oggi consegnata a Ban Ki-Moon
Tirando le somme, in realtà la vera eredità di Expo sarà la Carta di
Milano, un patto sottoscritto da centotredici sindaci da tutto il mondo
per combattere la fame, a nome di 400 milioni di persone, Carta che
oggi, nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione, è stata consegnata al
segretario dell’Onu Ban Ki-Moon, accompagnato dal Presidente Sergio
Mattarella. L’Italia e gli altri Paesi dovranno ripartire proprio
dalla Carta, dopo che Expo sembra essere stata solamente una strategia
di rilancio turistico, dimenticando lo slogan iniziale “Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita”. Il Presidente della Repubblica oggi ha parlato
proprio della Carta di Milano, il vero lascito di Expo: «Eliminare la
fame si può, ma occorre un impegno corale. La Carta di Milano è
quell'impegno e dovrà durare nel tempo: Ecosistemi diversi che vanno
preservati, il linguaggio di un'alimentazione sana, possono finalmente
diventare la base comune di una nuova civiltà. Porre fine alla povertà –
conclude - e alla fame, vuol dire ridurre le disuguaglianze e garantire
la pace». Partire da qui per arrivare a un futuro di un pianeta senza
fame, affrontando un presente da cui si fugge anche e soprattutto per
fame, avendo bene impresse le immagini delle migliaia di persone che
stanno scappando da zone di guerra alla volta dell’Europa. Expo concludendo, sembra essere più un'occasione mancata, ma si spera che con la Carta di Milano si affronterà e risolverà uno tra i problemi più gravi come la fame nel mondo, se si considera che le risorse per sconfiggerla esistono.
16 ottobre 2015