Il 3 febbraio si festeggia San Biagio, protettore della gola, del naso e patrono dei veterinari

Il legame con Milano è tradizione secolare: si conserva una fetta di panettone per omaggiare il santo nella sua ricorrenza e chiedere la sua protezione dai malanni di stagione

Le notizie storiche di san Biagio sono molto scarse. Si sa che era di origine armena e fu eletto vescovo di Sebaste. Infierendo la persecuzione di Licinio, Biagio ritenne prudente lasciare la città e rifugiarsi in una grotta nascosta nella boscaglia, ma l’andirivieni delle persone che lo cercavano rese ben presto noto a tutti il suo nascondiglio. Condotto in città, per ordine del governatore Agricola, fu imprigionato, ma anche nella prigione riceveva e sanava molti ammalati. Un giorno si recò da lui una madre il cui figlio stava morendo soffocato, per aver ingoiato una spina di pesce: Biagio lo benedisse e lo risanò immediatamente.
La buona mamma, per ringraziarlo, gli offrì una candela per illuminare di notte la cella e un po’ di cibo. Da qui nacque la tradizione di benedire, con due ceri incrociati, la gola dei fedeli nel giorno della sua festa. Questo episodio valse a san Biagio la qualifica di protettore di tutti i mali della gola. Si racconta pure del suo amore per gli animali, che anche loro per le sue mani erano curati e guariti. Per questo è venerato come patrono dei veterinari. Il culto di san Biagio si è diffuso particolarmente in Armenia, ma la fama di questo santo ha raggiunto anche l’occidente, entrando nella tradizione e nella pietà popolare. Il suo martirio avvenne nel 320 durante la persecuzione di Diocleziano.

Il legame con Milano è più recente e legato ad un racconto popolare: prima di Natale, una donna avrebbe portato del panettone ad un frate affinché lo benedicesse; la massaia si sarebbe però dimenticata di riprendere il dolce e nelle settimane a seguire, di tanto in tanto, il religioso ne assaggiava dei pezzi, finché del panettone non ne sarebbe rimasto nulla.

Il 3 febbraio, la donna sarebbe quindi ritornata dal frate il quale, con un po’ di imbarazzo, si stava preparando a porgerle le sue scuse se non fosse che, andando a riprendere il sacchetto dove era stato riposto il dolce natalizio, si sarebbe trovato un panettone ancor più grande di quello che la donna gli aveva lasciato. Il miracolo è stato così attribuito a San Biagio e così, ogni 3 febbraio, si conserva una fetta di panettone per omaggiare il santo nella sua ricorrenza e chiedere la sua protezione dai malanni di stagione.