L’andamento del mercato dei farmaci nel 2022 in Italia

È stato un 2022 positivo per l’industria farmaceutica: nonostante alcune problematiche dettate dalle attuali situazioni geopolitiche, che hanno generato inevitabilmente ripercussioni su tutto il comparto, il trend vede incrementi significativi nel fatturato dopo la pandemia, che aveva provocato un congelamento delle cure non emergenziali. Già nel 2021 c’era stata una progressiva movimentazione del mercato, dovuta all’introduzione dei vaccini e di terapie specifiche, ma anche a una rinnovata attenzione alle cure tradizionali per i pazienti, che in pieno Covid erano state un po’ lasciate da parte. Ad affiancarsi ai punti di vendita fisici, anche gli e-commerce, che nei prossimi anni potrebbero diventare veri e propri protagonisti nel consentire l’approvvigionamento dei medicinali.

Un 2022 in ripresa per le farmacie italiane

Guardando alle vendite di medicinali nelle farmacie, il 2022 può essere definito come un anno di ripresa per le farmacie italiane, con un aumento a valori del + 4,6% rispetto al 2021, pari a 25,7 miliardi di euro, e una crescita di volumi del 4,4%. A beneficiarne sia farmaci etici che medicinali senza obbligo di prescrizione: guardando ai prodotti da banco come integratori, creme e cosmetici, sono aumentati del 7,7% a valori (11,4 miliardi di euro) con un incremento a volumi del 7,8%, mentre il comparto di farmaci soggetti a prescrizione è aumentato a valori del 2,2% (14,3 miliardi di euro) e del 2,1% a volumi. Balzo in avanti anche per l’e-commerce, con un fatturato pari a 673 milioni di euro, ancora maggiore rispetto a quello conseguito nell’anno della pandemia, dove si è arrivati a 428 milioni di euro. In Italia risultano 1430 le farmacie e parafarmacie autorizzate dal Ministero della Salute a vendere prodotti online. Numeri importanti ma che non scalzano i ricavi delle farmacie fisiche: l’e-commerce resta una quota minoritaria rispetto al totale del mercato, ma un servizio sempre più richiesto da consumatori, destinato a crescere. A far vertere sull’acquisto di farmaci online soprattutto la competitività dei prezzi, inclusa la possibilità di confrontare prodotti, beneficiare di offerte e sconti. Scegliendo una piattaforma online, viene anche garantito l’anonimato del compratore: per molti la riservatezza su un tema delicato come la salute rimane una prerogativa. Da non sottovalutare anche la comodità di poter effettuare acquisti online 24/7, senza dover uscire di casa, soprattutto se malati. Stando a un sondaggio condotto da Kanter per Idealo, oltre il 22% degli utenti italiani ha effettuato acquisti online in ambito salute negli ultimi tre mesi del 2022, in prevalenza donne (31%) rispetto agli uomini (15%). Tra le richieste soprattutto antidolorifici, ma anche antiallergici, farmaci per tosse, raffreddore o influenza.

Mancanza di farmaci

Il 2022 è stato anche un anno però caratterizzato, in certi frangenti, dalla difficoltà di reperire medicinali. A fine dicembre l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) ha riportato la carenza di oltre 3 mila farmaci, di cui 554 per problemi produttivi e distributivi, elevata richiesta, discontinuità nelle forniture e ridotta disponibilità. Una situazione, quella farmaceutica, in linea con quella di altri comparti industriali, basti pensare al settore energetico o a quello di semiconduttori e auto. A causare problemi di approvvigionamento soprattutto l’aumento dei costi incontrati dai produttori di principi attivi farmaceutici, materie prime alla base dei medicinali, visto l’impatto del caro energia che ha intaccato anche gli impianti, rendendo le spese elevatissime e portando a una conseguente riduzione della produzione. Molte aziende farmaceutiche, nel corso degli anni, hanno inoltre esternalizzato la produzione di medicine che, in caso di blocchi o chiusure, hanno compromesso le forniture in paesi come l’Italia. Infine, tassi di interessi al rialzo e inflazione alle stelle hanno limitato e continuano a dissuadere verso investimenti cospicui nella ricerca e nelle infrastrutture nel Belpaese, rendendo difficile il raggiungimento di un’autonomia in questo campo. Anche grazie ad aziende come Salf però, la produzione di medicinali e farmaci in Italia riesce a perdurare, facendo ben sperare per il futuro di questo mercato, che potrà contare su diversi capisaldi.

Exploit dei farmaci senza obbligo di prescrizione

Come già accennato, a subire un incremento esponenziale sono stati i farmaci senza obbligo di prescrizione, soprattutto nell’ultimo trimestre del 2022, complice una rinnovata attenzione ai virus stagionali e l’affievolirsi del Covid. L’allentamento dell’emergenza ha fatto sì che venissero messi definitivamente da parte, o quasi, mascherine e distanziamento sociale, favorendo una ripresa delle normali abitudini di lavoro e svago, provocando di conseguenza una maggior diffusione di agenti patogeni. Queste le principali ragioni dietro all’incremento dei farmaci senza obbligo di ricetta, che ha dimostrato quanto ricoprano un ruolo di primaria importanza per la salute delle persone, che arrivano a richiederli con quotidianità, e per il mercato dei medicinali. Guardando alle vendite delle due categorie in cui è suddivisi la classe dei farmaci senza obbligo di ricetta, OTC (medicinali di automedicazione – Over The Counter) e SOP (Behind The Counter) le tendenze registrate sono simili, anche se migliori per la prima categoria. Entrambe chiudono il 2022 con un incremento importante: + 21,6% gli OCT e + 11,2% i SOP in termini di fatturati, e + 17,6% per gli OCT e + 10,6% per i SOP in termini di volumi venduti.