La prima DRI "Domanda a risposta immediata" popolare a Milano: Comune sorda alle richieste dei cittadini, "Facciamo l'Appello" non si arrende

Nonostante la visibilità mediatica e la protesta in Consiglio comunale, sembra che le istituzioni comunali non abbiano reagito alle richieste di "Partecipazione" dei cittadini, così il Comitato civico rilancia la richiesta

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Il sindaco di Milano Beppe Sala

"Facciamo l'appello" ha inviato un nuovo sollecito via email alla presidente del Consiglio Buscemi

Il 5 febbraio, il Consiglio comunale di Milano è stato interrotto da una breve ma decisa protesta portata avanti dai rappresentanti di 140 cittadini. Questi cittadini, lo scorso novembre, avevano consegnato altrettante firme a Palazzo Marino per avanzare una Domanda a Risposta Immediata (DRI) riguardante il consumo di suolo nella città.

Questa è stata la prima DRI presentata dai milanesi dopo che il Regolamento per la Partecipazione del Comune di Milano ha esteso ai cittadini la possibilità di formulare questo tipo di richieste, in precedenza riservate solo ai consiglieri. Tuttavia, sembra che per il Comune di Milano la DRI "popolare" costituisca un problema anziché un'opportunità di coinvolgimento democratico.

Prima di portare la protesta in Consiglio, i cittadini avevano già sollecitato per settimane una risposta attraverso una email rimasta senza alcun riscontro. La decisione di presentare la DRI è stata presa dopo che un loro appello per l'azzeramento del consumo di suolo, consegnato e protocollato per due volte a Palazzo Marino, è stato ignorato.

Le iniziative di questi cittadini, organizzati in una cinquantina di comitati civici e associazioni ambientaliste sotto il nome di "Facciamo l'appello", hanno attirato l'attenzione dei media fin dall'inizio. Adriana Berra, una delle promotrici, sottolinea: «I media ci hanno seguiti con attenzione fin da marzo 2023, quando abbiamo presentato il primo appello contro il consumo di suolo al Sindaco Sala e alla Giunta. Sembra che solo Palazzo Marino non voglia ascoltarci».

Nonostante la visibilità mediatica e la protesta in Consiglio comunale, sembra che le istituzioni comunali non abbiano reagito alle richieste dei cittadini. Pertanto, il 23 febbraio, i membri di "Facciamo l'appello" hanno inviato un nuovo sollecito via email alla presidente del Consiglio Elena Buscemi e ai Consiglieri, oltre a un comunicato stampa indirizzato ai media.

Per contattare "Facciamo l'appello" [email protected]