Milano, emessi 53 daspo, De Corato: «Le 37 borseggiatrici furbette recidive, per quanto rispetteranno la misura di allontanamento?»

ASCOLTA IL PODCAST: «L’impegno delle forze dell’ordine però sembra essere vano perché, è inutile nascondercelo, queste ladre nomadi anche con il daspo continuano a fare furti e borseggi»

Un frame di un filmato di Striscia la Notizia dove Staffelli intervista le ladre recidive

Milano (1 giugno 2022)- «Ringrazio il Questore di Milano, Giuseppe Petronzi, che oggi ha emesso 53 daspo da vari luoghi della città, in particolar modo verso la banda di 37 rom che ormai depreda i passeggeri del trasporto pubblico milanese», commenta così l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, i daspo comunicati oggi dalla Questura di Milano. Aggiunge l’assessore: «L’impegno delle forze dell’ordine però sembra essere vano perché, è inutile nascondercelo, queste ladre nomadi con il daspo continuano a fare furti e borseggi. Lo scorso 12 marzo è stata colpita da un daspo, emesso dal Questore, una ragazza di 18 anni bosniaca con numerosissimi precedenti alle spalle. Il 4 aprile, la stessa giovane è stata denunciata perché sorpresa all'interno della metro a Milano nonostante il divieto. Dobbiamo sicuramente comprendere che questi criminali sanno bene che la nostra legge tutela le delinquenti in stato di gravidanza o con un figlio che non ha ancora compiuto un anno. Il tribunale, infatti, ne vieta l’arresto, quindi, forti di questo, continuano a delinquere sicure che la faranno franca. Questa mattina - aggiunge De Corato-  hanno continuato il loro “lavoro” di furti ai passeggeri della metro.  A Milano i nomadi hanno trovato il loro lunapark: una Giunta che stanzia 2,85 milioni di euro per integrarli e in nessun modo condanna o stigmatizza quanto da mesi accade in metropolitana. Gli altri 16 daspo, per un totale di 53, certificano che nelle zone come Rogoredo e Lambrate per riportare la serenità e cacciare lo spaccio non servono poesie e passeggiate, come quelle volute e fatte dal sindaco e dalla sua amministrazione, ma provvedimenti di allontanamento», conclude De Corato.