Milano, ridisegnata la pista ciclabile tra Porta Venezia e Buenos Aires. Modifiche a percorso, segnaletica e semafori

Prima parziale marcia indietro di Sala. Dopo l’incidente e i disagi dei giorni scorsi, la giunta aggiusta il tiro. Ok all’ampliamento del percorso se in sicurezza. Restano i nodi traffico e parcheggio

Mentre i lavori di completamento della pista ciclabile che, al termine dei cantieri, collegherà senza soluzione di continuità piazza San Babila e Sesto Marelli per un percorso totale di circa 23 km proseguono senza posa, palazzo Marino studia già le prime modifiche. La polemica tra favorevoli e contrari alla corsia per velocipedi sta infatti in queste settimane spaccando in due i cittadini, tra chi si dice soddisfatto dell’operazione in corso e chi, invece, subisce la situazione, dalla quale si sente escluso o beffato. Nonostante le innumeri questioni sollevate, l’amministrazione meneghina aveva nei giorni scorsi mostrato la volontà di proseguire lungo la strada intrapresa.  

A far tentennare anche la ferrea risoluzione di Beppe Sala, sindaco della metropoli e gran sostenitore della causa green, è intercorso un fatto grave: nei giorni scorsi una donna, che percorreva il primo tratto di pista ciclabile di recente inaugurato, è stata “tamponata” da un’automobile, terminando la propria corsa in pronto soccorso. A questo punto, anche i duri e puri di palazzo Marino sono stati costretti ad un parziale arresto della propria marcia trionfale verso il sol dell’avvenire e, ristabilito il contatto con il pianeta Terra, si sono seduti a tavolino a discutere eventuali ripensamenti in merito ai malfunzionamenti della propria creazione (la pista ciclabile, n.d.r.). Quel che ne è scaturito è una presa di posizione apparentemente ragionevole: alcune modifiche sono già state effettuate e altre migliorie, probabilmente, saranno pensate e messe in pratica. 

Nello specifico, all’altezza dell’incrocio tra Porta Venezia e Corso Buenos Aires, la linea gialla che delimitava la neonata ciclabile, è stata rimossa, per un tratto (breve) considerato ad alto rischio; maggiori accorgimenti sono quindi stati apportati nella temporizzazione dei semafori di viale Majno e viale Piave. Mentre i lavori procedono spediti verso piazzale Loreto, dalla giunta è arrivato anche l’ordine di traslare la corsia ciclabile, ove possibile e segnatamente in corso Buenos Aires, verso l’esterno della carreggiata a costeggiare il marciapiede, dal quale era in precedenza separata da una fila di parcheggi per motorini. 

Beppe Sala e l’assessore alla Mobilità Granelli, dunque, sembrano ora più consapevoli dell’importanza ma anche dei rischi che l’operazione in corso comporta e stanno correndo ai ripari per realizzare qualcosa che risulti utile (e allo stesso tempo sicuro) per quanti più cittadini possibile. Permangono tuttavia da sciogliere, problemi atavici e adesso ulteriormente acuiti, alcuni nodi: quello del traffico che attanaglia le vie del centro, ora maggiormente congestionate dal momento che la ciclabile ha sottratto spazio alla corsia delle automobili; quello relativo alla scarsità di posti auto, causa anche di “parcheggio selvaggio” su marciapiedi e ciclabile; restano infine le lamentele dei commercianti che, complice adesso la nuova corsia ciclabile, si sentono sempre più isolati e “nascosti” e pertanto meno appetibili per coloro che sfilano lungo i viali del centro città. La sfida che l’amministrazione ha innanzi a sé, per il prossimo futuro, consiste nell’incentivare e premiare chi sceglie soluzioni (mezzi di trasporto) sostenibili e non nel punire chi, dibattendosi tra le difficoltà del quotidiano, prova a sopravvivere con metodi usitati e del tutto legittimi.

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