La prima volta che sono stata a un’edizione di “Re Panettone” (molti anni fa, probabilmente nel 2018), mi era sembrato il paradiso. Si entrava – gratuitamente - in una sala molto lunga di un edificio grigio in via Watt, in zona Navigli, a Milano. La sede era allestita a dovere, con svariati addobbi di Natale nonostante fosse solo novembre, ed era affollata da due file di tavoli. Su ognuno di questi, pasticceri e panificatori provenienti da tutta Italia si sfidavano a colpi di fette di panettone. E quando dico “si sfidavano”, intendo dire che gli avventori potevano assaggiare da ogni concorrente un pezzo di dolce, morbido o più croccante,  con i canditi o senza, ricoperto di cioccolato, pistacchio o al naturale. Alla fine del giro potevi compilare una lista con i tre panettoni che più ti avevano sorpreso e alla fine dell’edizione si annunciava il panettone vincitore. Ma da dove nasce questo particolare evento tutto italiano? L’ideatore è Stanislao Porzio, docente di scrittura creativa e copywriter, insegnante di musica al Conservatorio, organizzatore di eventi e autore di sei libri dedicati alla cultura della cucina. Poco dopo la pubblicazione del volume “Il panettone: storie, leggende e segreti di un protagonista del Natale”, Porzio, nel 2008, dà il via alla prima edizione milanese di Re Panettone. Tra le iniziative pubblicizzate durante l’evento, vi sono poi la “Certificazione Re Panettone”, che garantisce che i prodotti recanti tale bollo siano stati realizzati solo con lievito madre, ingredienti naturali e senza additivi o semilavorati; e la petizione per far riconoscere il Panettone patrimonio immateriale dell’UNESCO.

Quest’anno, Re Panettone si svolgerà al Palazzo del Ghiaccio, in via Piranesi 14, tra il 26 e il 27 novembre; l’ingresso e gratuito ma e necessario il biglietto reperibile sul sito ufficiale Re Panettone.