Sabato 10 ottobre, Milano rende onore ai Martiri delle Foibe con un monumento in Piazza della Repubblica

L’opera donata dalla fondazione Bracco e disegnata dall’artista e esule Piero Tarticchio è alta più di quattro metri e pesa sette tonnellate. È la prima in Italia di queste dimensioni dedicata alla tragedia dei nostri connazionali

A sinistra il monumento appena posizionato e a destra il disegno di Piero Tarticchio

A sinistra il monumento appena posizionato e a destra il disegno di Piero Tarticchio

“A perenne memoria dei martiri delle Foibe, degli scomparsi senza ritorno e dei 350.000 esuli dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia”, sono le parole incise  alla base del monumento. Un corpo con le braccia aperte in croce, adagiato nell’imbuto di una foiba. Sotto, i nomi delle città martire, Gorizia, Trieste, Fiume, Istria, Dalmazia.

Sabato mattina alle ore 10.30 il sindaco di Milano davanti alle associazioni degli esuli insieme al comitato promotore composto dai rappresentanti di M.N.I.F.D., di ANVGD, dei Liberi Comuni di Pola, Fiume, Zara e del Centro Mondiale della Cultura istriana-fiumana-dalmata coordinati da Romano Cramer, esule da Albona (Pola), Presidente del Comitato Pro-monumento, inaugureranno il monumento che rende onore ai martiri delle Foibe e agli esuli del confine orientale.
Il Comune di Milano ha destinato al monumento alto più di quattro metri dal peso di oltre sette tonnellate, primo in Italia di queste dimensioni, il giardino davanti al Hotel “The Westin Palace Milan” (ex-Hotel Palace), in Piazza della Repubblica, già Piazza Fiume. Nel centro di Milano, accoglierà idealmente tutti i visitatori che approderanno alla Stazione centrale.

Il disegno originario dell’opera porta la firma del prof. Piero Tarticchio, scrittore, artista ed esule polesano, che ha avuto sette familiari infoibati, tra cui il padre portato via di notte sotto i suoi occhi e mai più ritrovato. I calcoli strutturali sono stati fatti da Rolando Gussoni. L’esecuzione dell’opera è stata affidata alla Porfido F.lli Pedretti S.p.A.. La realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento della Fondazione Bracco.
«Sento il peso degli anni - commenta lo scrittore e artista Piero Tarticchio –. Sono stanco, sono tanto stanco. Sono sfinito, è stata dura. Da 70 anni attendevo questo giorno. Oggi penso a tutti quelli che non ci sono più e che avrebbero voluto vivere questo momento storico. Invito coloro che passeranno di qua a fermarsi e dire una preghiera per tutte le vittime che giacciono ancora sul fondo dell’abisso».

Il monumento è stato approvato dalla Giunta Pisapia (2011-2016) e l’iter per il posizionamento è stato portato a termine dalla Giunta Sala: «Il primo progetto fu respinto dalla giunta Albertini – spiega Romano Cramer -, così fondai un Comitato per il Monumento chiamando a rinforzo le varie associazioni di esuli: finalmente la giunta Pisapia lo ha approvato, poi il sindaco Sala lo ha portato a termine con grande rispetto della nostra storia. Questo rende il gesto ancora più importante, nell’ottica di una memoria davvero condivisa». Sul quotidiano Avvenire, la giornalista Lucia Bellaspiga che da anni si occupa di ricondurre la tragedia del dopoguerra dei nostri connazionali nella storia contemporanea documentando i fatti con dovizia di date, luoghi e testimonianze dirette, ha scritto: «Se ancora qualche frangia estremistica nega le stragi del regime jugoslavo comunista, ormai le persecuzioni perpetrate in tempo di pace da Tito ai danni d'istriani, fiumani e dalmati sono uscite dal lungo oblio della censura».
Giulio Carnevale