Terrorismo, De Corato: «Calunnie portarono alla morte di Calabresi, ora togliere targa degli anarchici in piazza Fontana». Podcast.

Nel 50esimo anniversario dell'assassinio del commissario capo Luigi Calabresi, l'Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia ricorda che il Giudice Gerardo D'Ambrosio, diventato poi senatore del PD, assolse il
Commissario dalle accuse ricevute.

La Cerimonia per ricordare il Commissario Calabresi tenutasi alla Questura di Milano

La Cerimonia per ricordare il Commissario Calabresi tenutasi alla Questura di Milano

Milano, 17 maggio 2022 - (Nova) - «Oggi partecipando alla sua  commemorazione, nella mia mente sono passati come dei  fotogrammi in un film quegli anni di calunnie che portarono  poi alla sua condanna a morte». Lo afferma l'assessore alla  sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che ha  partecipato questa mattina alle commemorazioni del  Commissario Luigi Calabresi. «Durante gli anni di piombo aggiunge l'assessore - Calabresi venne ingiustamente  accusato del decesso dell'anarchico Pinelli e la campagna  denigratoria contro di lui continuò anche dopo la sua  morte. Ci tengo a ricordare che il Giudice Gerardo  D'Ambrosio, diventato poi senatore del PD, assolse il  Commissario dalle accuse ricevute. Si trattava di un uomo  che lo stesso San Giovanni Paolo II definì “eroico  difensore del bene comune” e così lo ricordiamo ogni anno».  
«Altra testimonianza - prosegue l'esponente di Fratelli  d'Italia - ci arriva dall'allora commissario Achille Serra  che descrive quei giorni, dicendo che il suo amico fu  ucciso per due anni e mezzo. Questo a testimoniare come il  linciaggio culturale e mediatico incisero nella sua condanna  a morte eseguita. Oggi sarebbe ora di togliere la targa  abusiva in piazza Fontana messa da anarchici e centri  sociali che con la scritta “Ucciso innocente negli uffici  della Questura di Milano” perché rappresenta un falso  storico. Lasciare quella lapide e' un atto di negligenza  politica e istituzionale, ignorare la sentenza del processo che assolse Calabresi e disse che fu suicidio non può essere accettato. Domani mi auguro infine che la corte di  Appello di Parigi deciderà sull'estradizione di Giorgio Pietrostefani militante di Lotta Continua condannato in via definitiva a 14 anni quale mandante dell'omicidio», conclude  De Corato. (Com)