San Donato, il C10F chiede al Sindaco di dare seguito all’intitolazione di un luogo ai Martiri delle Foibe, Checchi: «Dedicheremo un giardino»

La lectio magistralis di Anna Maria Crasti sulla storia dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, tenuta a Cascina Roma, è stata apprezzata dal numeroso pubblico. Tributo agli studenti del Liceo Primo Levi.

Per la prima volta a San Donato Mil.se di è tenuto un convegno pubblico sul Giorno del Ricordo

Per la prima volta a San Donato Mil.se di è tenuto un convegno pubblico sul Giorno del Ricordo Nel riquadro in alto da sinistra: Gianfranco Ginelli, Sara Martini, Andrea Checchi, Patrizia Zanella, Anna Maria Crasti, Giulio Carnevale e Guido Massera

"Sulla via del Ricordo", la sezione sandonatese del Comitato 10 Febbraio guidata da Guido Massera ha organizzato per la prima volta in città un convegno pubblico sul Giorno del Ricordo che si è tenuto giovedì 17 febbraio a Cascina Roma. Buona la partecipazione contando l'applicazione puntuale delle normative sul Covid-19. La dottoressa Patrizia Zanella figlia di esuli di Zara, la Dresda italiana dilaniata da 54 bombardamenti immotivati degli alleati durante la seconda guerra mondiale, ha portato la sua testimonianza. Applauditissima la lectio magistralis con l’attenta ricostruzione delle complicate vicende di quei territori di Anna Maria Crasti, esule istriana, divulgatrice storica, membro dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che da anni gira le scuole di tutta Italia per far conoscere ai giovani studenti la storia patria di quelle terre martoriate fin dal 1943, e i motivi del vergognoso silenzio durato 57 anni. La sala ha tributato una grande applauso agli studenti del Liceo Primo Levi di San Donato Milanese classificatosi al secondo posto nel Concorso nazionale sul Giorno del Ricordo promosso dal Ministero dell’Istruzione. A rappresentare il Comitato 10 febbraio regionale c’era Giulio Carnevale. All’evento hanno partecipato anche il sindaco Andrea Checchi e il vice sindaco Gianfranco Ginelli. Lo scontro politico in vista della imminente campagna elettorale è stato accantonato per commemorare insieme la tragedia delle Foibe della diaspora dei connazionali istriani, fiumani e dalmati. Un bel momento, da cui ripartire per arrivare a una memoria storica nazionale condivisa, tanto auspicata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Noi, siamo qui, senza odio né rancore, democraticamente e pacificamente riuniti, ma con la fermezza di chi sa quale è la via della verità e della giustizia. Parlate dei Martiri delle Foibe, del dramma degli Esuli, raccontatene la storia, difendetene il ricordo. Fatelo per loro, per voi, per i nostri figli. Il Ricordo è importante. Si fa con le parole, con manifestazioni come quella odierna, ma anche intitolando luoghi pubblici e diffondendo i tanti libri, i fumetti o i materiali multimediali che raccontano, con la commozione della verità, quello che è successo. Solo così la nostra comunità, con le sue legittime differenze, può essere coesa e unita nel dire “Mai più violenza”», con queste parole Guido Massera ha aperto la serata. «In alcune città il Giorno del Ricordo non viene celebrato adeguatamente. Non è una questione di amministrazioni di destra o di sinistra, è solo questione di ignoranza storica sui fatti della vicenda, e sul percorso fatto affinché questa tragedia emergesse - ha spiegato Giulio Carnevale referente regionale del Comitato 10 Febbraio -. Come ignoranti sono quelli che invece pretendono di celebrare questa giornata in contrapposizione con altri genocidi della storia. Oggi siamo qui in questo comune dove in passato non c’è stata grande attenzione alle commemorazioni storiche di questa tragedia. Recentemente però qualcosa è cambiato. Due estati fa, il 23 luglio 2020 è stata approvata in Consiglio comunale una Mozione presentata dal giovane consigliere Matteo Gazzola, per intitolare un luogo toponomastico ai Martiri delle Foibe. Cosi – ha concluso il vicedirettore di 7giorni -, approfitto per chiedere al Sindaco: quando è in programma l’intitolazione deliberata in Consiglio comunale?».
«Il numero degli esuli e dei famigliari degli esuli giuliano-dalmati a San Donato Milanese è numerosa – ha dichiarato il sindaco Andrea Checchi nel suo intervento-. Abbiamo bisogno tutti di recuperare la cultura della memoria che è fatta dalle persone. Abbiamo scelto di dedicare un intero quartiere alla toponomastica femminile. Dedicheremo un giardino ai Martiri delle foibe, con una targa con qr code che illustri la storia dell’esodo giuliano-dalmata».
«Anna Maria Crasti ci ha dato una lezione di Storia – ha affermato nel suo intervento il vicesindaco Gianfranco Ginelli -. Un racconto preciso e una ricostruzione preziosa. Ha ribadito delle questioni importanti che ci hanno toccato. La storia non ci insegna mai abbastanza. Quelle terre negli anni successivi testimonianza di enormi tragedie. La ricostruzione della memoria per le nuove generazioni è importante. Abbiamo bisogno di ricostruire queste vicende e di ritrovare una unità perché su queste cose non ci si può dividere. Noi rappresentanti delle Istituzioni e delle forze politiche  dobbiamo essere uniti su questi argomenti. Ricordiamoci di Ricordare». La serata è stata chiusa da Sara Martini del Comitato 10 Febbraio che ha letto "Giorni di Ricordi, memorie di giorni" , una commovente lettera di Paolo Covassich, sulla necessità del Giorno del Ricordo.
"Sulla via del Ricordo", mai titolo di un convegno fu così profetico. A San Donato Milanese è stato posto un'altro mattone sulla costituzione di una memoria storica dovuta agli esuli e ai loro famigliari, che spesso ancora adesso, non sanno ancora dove deporre un fiore ai loro Martiri.

Guarda il video della serata

La lettera di Paolo Covassich

memorie-di-giorni-1.pdf